Ventuno anni compiuti lo scorso 4 marzo, Erik Lamela si sta imponendo giornata dopo giornata come uno dei migliori talenti di un campionato italiano mediocre e ideale per risaltare le qualità di campioni inossidabili ma che ormai hanno oltrepassato abbondantemente la soglia dei 30 anni. L’argentino si è trasformato rispetto alla scorsa stagione, diventando decisivo in zona gol: fondamentale la “cura” Zeman, anche sotto la guida di Andreazzoli si sta confermando e con le ultime due reti ad Udinese e Parma è diventato il miglior marcatore in campionato della Roma.
Lo scorso anno, il suo primo in Italia, alla ventinovesima giornata del campionato Lamela aveva segnato soltanto un gol: quello del debutto in serie A contro il Palermo (alla fine sarebbero stati 4). Oggi è già arrivato a 13 reti. E’ il capocannoniere della Roma, è un insostituibile per Andreazzoli: da quando è andato via Zeman, ha giocatosei partite su sei senza mai essere sostituito. Solo Burdisso e Stekelenburg, un difensore centrale e un portiere, hanno ricevuto lo stesso trattamento […].
In estate, durante la tournée americana, Lamela chiedeva tempo per adattarsi al ruolo di attaccante «perché io sono un trequartista» , mentre Zeman lo pungolava spiegando di non avere mai visto «una punta esterna che gioca spalle alla porta» . Ma il tempo ha dimostrato che Lamela aveva i mezzi per fare qualunque ruolo: trequartista, appunto, come nel River Plate e in alcune partite di Andreazzoli; attaccante laterale di destra, con rientro sul preferito piede mancino, ora anche esterno a tutta fascia nel 3-4-2-1, con la qualità che minaccia il diretto avversario e il sacrificio di collaborare ai ripiegamenti […]