Quando hai visto Cristian e Chanel che ti correvano incontro con quella maglia addosso («Sei forte papà»), quando hai sentito uno stadio intero che urlava il tuo nome, ti sei lasciato andare, hai ceduto, ti sei liberato: viva le lacrime, viva il cuore, viva la vita, viva Francesco Totti. (…) «E’ stata un’emozione enorme e inaspettata – spiega il capitano della Roma negli spogliatoi –nemmeno sapevo che i miei figli fossero allo stadio, mi avevano detto che sarebbero rimasti a casa visto che in settimana erano stati poco bene. Nemmeno sapevo della maglietta, anche se quella frase me la dicono spesso a casa…». Ha organizzato tutto Ilary, che alla fine ha preferito gustarsi il commovente spettacolo in tribuna: «Questa non è soltanto la felicità. E’ tutto. Per un padre l’abbraccio dei figli è il massimo. Non posso dimenticare questa serata. E penso che neppure Perrotta e Romagnoli, che diventerà uno dei migliori difensori dei prossimi vent’anni, la dimenticheranno. Volevo questo record a tutti i costi. L’ho conquistato davanti alla mia gente, che meritano di essere contraccambiati per l’amore e l’affetto che mi hanno sempre dato».
AS ROMA “Smetto dopo aver superato Piola!”
E’ arrivato dove voleva essere, alla pari di Nordahl che dall’alto sarà orgoglioso di essere accostato a te. Duecentoventicinque gol in serie A, però con una sola maglia a differenza dell’illustre collega («Il più importante è sempre quello al Parma, nel giorno dello scudetto: il più bello è quello di sinistro contro la Sampdoria»). E sono 300 in carriera, anche se questo forse oggi interessa meno perché il numero più eccitante lo sistema al secondo posto della classifica di sempre del campionato italiano. Indietro non si torna, è scritto nella storia. L’ultimo obiettivo, next stop come ha spiegato la curva Sud, è Silvio Piola, che nei campionati a girone unico si è fermato a quota 274. Totti qui si scioglie mandando un messaggio pungente alla società a proposito del rinnovo del contratto: «Non so se lo prendo. Non dipende da me… Se mi fanno il contratto, vedremo: se dovessi smettere il prossimo anno non ci riuscirei mai. Diciamo così, appena lo supero smetto». Più semplice fare altri 49 gol, avendo 36 ani e mezzo, o portare la Roma in Champions League? «Credo e spero che il terzo posto in classifica sia più facile da raggiungere. Ci stiamo avvicinando, abbiamo vinto tre partite di fila, di questo passo possiamo mettere in difficoltà sia il Milan che l’Inter: proveremo a rientrare».
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Fonte: Corriere Dello Sport