“Totti è qualcosa di più di un maestro. E’ gran cesellatore, è un artista. E’ più artista lui di me”. Così Carlo Verdone a esordisce parlando di Francesco Totti in occasione dei suoi 20 anni di Serie A. “Non mi aspettavo questa reazione di Francesco, improvvisamente c’è stato un cambiamento da circa un anno, un anno e mezzo. L’altra sera siamo stati insieme, ha visto il documentario di Sordi e gli ho chiesto: ‘quanto devi lavorare per mantenerti così?’ e lui mi ha risposto: ‘è una questione di preparazione, massima disciplina sennò non potrei fare quello che faccio’. A una certa ora va a dormire, si sveglia presto, ha allenamenti particolari e molto duri. Una motivazione è stata anche il fatto di battere i record. Poi ha avuto la voglia di ritornare ad essere la luce. Lui è la congiunzione tra la vecchia mezzala e il centravanti, è l’architetto e fa dei gol con soluzioni geniale. C’è tutt’ora un grande sacrificio, dopo una partita ha fatto fatica a salire le scale di casa. Lui ha fatto le cose in maniera molto seria, non ha mai abbandonato la Roma, avrebbe potuto andare in tutto il mondo, è rimasto a Roma ed è la bandiera della Roma. Ha sposato la squadra in tutti i momenti di confusione, più brutti però lui ne è sempre uscito a testa alta. Totti nel 90% delle partite andava sempre oltre la sufficienza. Più si va avanti con il tempo, per l’allenamento, ci sono giocatori come Giggs che ancora corrono, c’è questa tendenza a vedere una carriera allungata, come ad esempio Diamanti, in passato Zola, Millà del Camerun aveva 43 anni. Oggi c’è la tendenza ad avere un giocatore ceh va oltre i fatidici 32/33 che segnavano il declino. Lui sta migliorando con tanto dei ferri nelle gambe. Di suo c’è la serietà rigore e disciplina”.
Fonte: Radio Radio