(L. Valdiserri) – Aggancio. La Roma più spallettiana dai tempi di Spalletti batte il Parma e raggiunge Lazio e Inter (ma i nerazzurri devono recuperare la gara contro la Sampdoria) al quinto posto. Non si poteva chiedere di più a questa serata e nemmeno ad Aurelio Andreazzoli, che in 5 giornate ha recuperato 10 punti a Petkovic nel derby lungo una stagione che vale un posto in Europa nella prossima stagione. La Roma ha dominato il primo tempo, che doveva chiudere con un vantaggio ben più ampio dell’1-0 segnato da Lamela (13˚ gol in campionato, sempre più capocannoniere dei giallorossi), ha sofferto terribilmente per 15 minuti nella ripresa e infine ha chiuso la partita con il gol numero 226 del suo totem, Francesco Totti, secondo marcatore di tutti i tempi in serie A.
Vittoria meritata e, soprattutto, accompagnata da momenti di grande calcio. Il più bello di tutti al 15’ del primo tempo. Veronica di Florenzi a centrocampo per liberarsi di due uomini, tacco di Totti a smarcare Marquinho che vola sulla fascia e crossa da fondo campo: Perrotta scivola, ritrova equilibrio e pallone ma lo spedisce contro la traversa. Sarebbe stato un gol da cineteca. Andreazzoli indovina le scelte. Manda per la seconda volta consecutiva in panchina Osvaldo, che si becca i fischi della curva alla lettura delle formazioni: il lungo addio tra l’attaccante e la Roma è ufficialmente cominciato. È ancora Totti, come a Udine, a fare il centravanti. Questa volta, però, ci sono molti più giocatori adatti a lanciarsi negli spazi lasciati dal «finto nueve» giallorosso e il gioco è di migliore qualità. L’altra sorpresa è Tachtsidis di nuovo titolare, al fianco di De Rossi. Dall’esonero di Zeman, al greco erano toccati solo 8 minuti nella neve di Bergamo. Donadoni, invece, lascia in panchina Biabiany e schiera Nicola Sansone vicino ad Amauri, che contro la Roma ha fatto gol spesso e volentieri. Molto sorprendente e negativa la scelta di Ampuero, difensore peruviano al debutto assoluto in campionato schierato per di più a centrocampo.
Nel primo tempo la Roma sfiora il gol almeno in tre occasioni e a inizio ripresa Totti colpisce traversa e palo in successione con un calcio di punizione ciclonico. I giallorossi hanno speso tanto e raccolto poco: è il classico caso in cui si rischia la punizione. Il Parma va vicino al pareggio per tre volte: la traversa di Paletta (testa su corner) e due salvataggi miracolosi di Marquinhos (su Sansone) e Burdisso (su Parolo) impediscono l’ingiustizia. È Totti su punizione, con la barriera che salta anziché restare con i piedi per terra, a regalare il gol del 2-0 e a permettere allo stadio di tifare Torino fino al gol di Jonathas. Stamattina l’Alta Corte del Coni darà il suo parere sulla vittoria a tavolino contro il Cagliari. Nessuno alla Roma vuole pensare a un esito diverso dallo 0-3. Dopo tanta fatica per risalire in classifica sarebbe davvero una beffa. Peggio di quella del fantasceicco