Ci sono giorni che non sono come gli altri.
Sembra una domenica qualunque, l’ennesimo posticipo di una stagione agrodolce, dove la vittoria ti porta dall’ottavo al settimo posto. Non certo una di quelle serate che fanno battere il cuore.
Poi al minuto 16, un ragazzo con la maglia numero 16, cade in area, l’arbitro fischia il calcio di rigore. Questa volta non ci sono dubbi su chi andrà sul dischetto: è il capitano della Roma a prendere il pallone, posizionarlo con la solita cura e tirare quel rigore che gli piace tanto, destro incrociato nell’angolino basso alla destra dell’incolpevole portiere di turno.
Sono 225. Agganciato Nordahl. Boato dell’Olimpico, 10 volte di seguito il suo nome, 10 come il suo numero di maglia, 10 come i suoi gol in questo campionato. Francesco Totti fa sembrare normale quello che normale non è.
Al 13′ della ripresa è la volta del più giovane in campo: stacco di testa e palla nel sacco. Alessio Romagnoli, 18 anni compiuti poco più di un mese fa, si presenta così per la sua prima da titolare in campionato: gol e lacrime agli occhi, sommerso dall’abbraccio dei suoi compagni.
Le stesse lacrime che hanno accompagnato Totti all’uscita del campo, per la mano con i piccoli Cristian e Chanel, osannato dalla sua gente.
Un pezzo di storia è stato scritto ieri all’Olimpico, ancora una volta firmato Francesco Totti.
Francesca Schito