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GAZZETTA DELLO SPORT Ciak si gira. Pjanic va in regia “Roma, è il ruolo che mi piace”

Pjanic

(C. Zucchelli) – La Roma vuole blindarlo perché sa che mezza Europa è sulle sue tracce. Lui, Miralem Pjanic, è consapevole di essere l’oggetto del desiderio di tanti club importanti (Barcellona, Bayern e Chelsea su tutti) ma sa anche che a Trigoria, a fine stagione, cercheranno in ogni modo di tenerlo. Perché la Roma del presente, e soprattutto del futuro, passa per i suoi piedi pieni di talento. Un talento accennato solo a tratti nella stagione di Luis Enrique e nei mesi zemaniani, ma che è bastato a far innamorare tifosi e addetti ai lavori. Ha cambiato tante posizioni in campo in questi mesi: ha fatto l’intermedio e la punta, a volte ha giocato trequartista e altre ancora si è ritrovato sull’esterno, ma raramente era stato provato regista. Lì, a dettare i tempi del gioco, ce lo ha messo Andreazzoli nelle ultime due partite: all’Olimpico contro la Juventus e a Bergamo contro l’Atalanta. Sono arrivate due vittorie, Pjanic ha segnato su punizione e, soprattutto, senza Totti e De Rossi si è caricato la Roma sulle spalle. «Motivo in più – dicono a Trigoria – per puntare a lungo su di lui».

GARANZIE E MENTALITA’  Ventitré anni tra un mese, 50 presenze e 7 gol con la Roma, ha un contratto in scadenza nel 2015 che la società giallorossa cercherà di prolungare almeno fino al 2017. Pjanic ci penserà ma, prima di accettare, vorrà garanzie non tanto economiche quanto tecniche. Il giocatore chiederà una Roma stabilmente in Europa, competitiva in campionato e guidata da un allenatore che lo consideri importante, come sta succedendo con Andreazzoli, tanto che da quando l’ex tattico di Spalletti è in panchina Pjanic sembra rinato: «Alcune idee del nuovo tecnico – le sue parole a Sky – hanno portato nell’ambiente grande serenità, cosa che mancava nelle ultime settimane della precedente gestione. Andreazzoli ha dato importanza a tutto il gruppo, sta parlando con ognuno di noi e i risultati si vedono». Una delle colpe di Zeman, secondo i giocatori, era proprio la mancanza di dialogo: «Adesso, a prescindere se uno gioca dall’inizio o no, – spiega Pjanic – tutti sanno che possono avere un’occasione. C’è uno spirito bello, la giusta mentalità».

I RISULTATI  Nonostante la giovane età il bosniaco è uno dei giocatori più esperti della Roma e come tale sa bene che, dopo tante belle parole, è arrivato il momento dei fatti: «Per salvare la stagione dobbiamo ottenere un risultato concreto (la qualificazione europea, ndr) altrimenti non varrà nulla. Quando si vince va tutto bene, stiamo meglio fisicamente, ma è arrivato il momento di recuperare i punti persi all’inizio dell’anno. Avrebbero potuto cambiare tanto, soprattutto perché li abbiamo buttati in partite abbordabili, ma adesso è meglio non pensarci».

IL RUOLO  Dal passato al presente. Può essere quello di regista il ruolo definitivo di Pjanic? Lui non si sbilancia, ma la nuova posizione in campo gli piace e anche tanto: «Ci ho già giocato (con la nazionale bosniaca, ndr) ma, oltre al ruolo, molto dipende da noi e da quello che facciamo in campo. Io posso essere impiegato anche più alto o sull’esterno, sono decisioni dell’allenatore. Posso dire però che mi sento molto bene». Fisicamente e mentalmente, come mai – e lo dicono anche alcuni test fisici – da quando è alla Roma. E’ per questo che a Trigoria sono pronti a blindarlo.

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