(C. Zucchelli) – Se non ci fossero state feste meravigliose come quelle di Totti e Romagnoli, quella di ieri sera sarebbe stata tutta sua. Per il secondo gol in questo campionato, ma il primo all’Olimpico (l’altro era arrivato a Siena). Simone Perrotta se la gode, lui che in estate era stato messo ai margini (non era stato portato neanche nella tournée americana) e che adesso, in campo e fuori, è uno degli uomini più importanti di questa Roma: «Quando non si gioca si soffre, però sono sempre rimasto tranquillo, mi sono allenato con entusiasmo, consapevole di poter dare il mio contributo e la società non mi ha messo i bastoni tra le ruote».
TERZO POSTO In settimana Perrotta, che in quest’ultimo periodo si è allenato nonostante un fastidio al flessore, era stato chiaro: senza Europa la stagione della Roma sarebbe fallimentare. Ieri ha precisato: «La testa va al terzo posto, dobbiamo pensare in grande per ottenere il massimo. È molto difficile, siamo distanti, ma ci giocheremo le nostre carte». Come? Coinvolgendo tutti, giovani (leggi Romagnoli) e vecchi (leggi, senza offesa, Totti). Perrotta, che ha solo un anno in meno del capitano e un contratto in scadenza a giugno, sorride: «Siamo contenti per Alessio, ha qualità, sta crescendo e ha fatto benissimo. Francesco? Mi aspettavo che continuasse a questi livelli, può fare ancora tanti gol, sta bene, non ha problemi fisici e sta facendo una grande annata anche sotto il profilo atletico. È uno che tende a ingrassare, ma sta molto attento a quello che mangia e in campo si vede da come corre. Giocare così a 36 anni è fantastico, significa essere un grande atleta e io spero che Francesco possa continuare così per non fermarsi a Nordahl e arrivare primo». Totti ha corso molto ieri, così come la Roma tutta, ma la squadra è sembrata meno brillante rispetto alle ultime due gare. Perrotta non lo nega: «Non abbiamo fatto una grande prestazione onestamente, forse è stato un passo indietro rispetto alle partite con Juve e Atalanta però quando vinci gare contro squadre così organizzate è positivo. Abbiamo rosicchiato qualche punto alle altre concorrenti. Teniamoci il risultato e non la prestazione».A fare i complimenti alla squadra anche l’infortunato Marquinhos (presente allo stadio dopo essere stato in ritiro coi compagni) su Twitter: «Bravi ragazzi, siete dei veri campioni. Complimenti a tutta la squadra, specialmente al mio amico». Cioè Romagnoli.
RABBIA OSVALDO L’unico a non essere soddisfatto ieri sera è stato Daniel Osvaldo. Quando Andreazzoli l’ha tolto per inserire Perrotta, l’italoargentino, fischiatissimo da tutto lo stadio, è andato direttamente negli spogliatoi senza salutare l’allenatore, senza fermarsi in panchina come prescrive il regolamento e senza preoccuparsi delle parole di Muzzi, che lo rincorreva per farlo sedere in panchina. Col vice di Andreazzoli c’è stata qualche parola di troppo, quando Osvaldo è rientrato era piuttosto nervoso ma poi ha lasciato lo stadio senza dire una parola. Probabilmente la società lo multerà.