(C. Zucchelli) – «Sono emozionato e felice di essere qui». Timido e imbarazzato, ieri mattina Erik Lamela si è presentato al carcere di Rebibbia dove, su invito dell’associazione Gruppo Idee, ha incontrato una cinquantina di detenuti. L’attaccante (che ieri ha ricevuto un «Maggiolino» Volkswagen) — ha visitato il carcere, stretto la mano ai detenuti — che gli hanno chiesto un gol al derby —, firmato autografi, ed è rimasto colpito da uno stemma della Roma in legno, realizzato per lui dai ragazzi del carcere.
«Sono felice di avervi strappato un sorriso», ha detto loro prima di uscire e posare con i regali ricevuti, allentando la tensione che si era creata coi giornalisti che, seppure invitati dall’associazione e con l’autorizzazione del direttore del carcere, non sono stati fatti entrare per volontà della società. In passato, la stampa aveva sempre avuto la possibilità di raccontare questi incontri. «Ma questa era una visita privata e non pubblica», ha spiegato la Roma.