(A.Pugliese) – Che fine ha fatto Federico Balzaretti? Ieri a Trigoria non c’era a causa di una sindrome influenzale, forse oggi tornerà in gruppo. Ma a preoccupare, più del virus, è il suo rendimento e la sua incidenza nel progetto-Roma. Sotto la gestione Andreazzoli ha giocato appena 165 minuti in cinque gare (con una media di 33 minuti a partita, con Zeman viaggiava a oltre 83 a gara), partendo due sole volte da titolare (a Bergamo e con il Genoa, dove tra l’altro è stato sostituito dopo 56′ di gioco). Lui che con il 4-3-3 di Zeman era uno degli inamovibili, nel 3-4-1-2 «aureliano» ha perso colpi e posizioni, visto che da laterale di centrocampo il nuovo allenatore della Roma gli preferisce i vari Torosidis, Marquinho e Lamela. Sabato «Balza» tornerà per la prima volta da avversario a Palermo («Ho sempre adorato la mia Torino, ma Palermo è la città dove mi sono trovato meglio», ha detto a fine 2012), dove ha conosciuto anche l’amore della sua vita, Eleonora Abbagnato («La prima volta che venne a vedermi fu un Palermo-Maribor di Europa League. Vorrei che succedesse più spesso»). Sarà un ritorno pieno di emozioni, ma da vivere probabilmente ancora una volta da spettatore.
METAMORFOSI Quando è arrivato a Roma, la scorsa estate, Balzaretti era considerato con Destro il giocatore più interessante del mercato italiano. Il d.s. Walter Sabatini (con cui Federico ha un rapporto speciale) era orgoglioso di averlo preso e con lui un po’ tutta la piazza. Poi, strada facendo, l’esterno di difesa non ha mai convinto fino in fondo. «A volte il suo impegno è da 10, ma i piedi da 5», ha detto Zeman. Giudizio a cui Andreazzoli ha poi aggiunto: «Attenzione alle parole espresse su Federico, perché lì c’è tanta qualità a livello morale». Vero, perché infatti a Trigoria Balzaretti è uno di quelli che più sanno fare gruppo. Ma il rendimento è andato pian piano scemando (in realtà, non è mai decollato) e con il posto nella Roma, alla fine il difensore giallorosso ha perso anche quello in Nazionale.
SEPARAZIONE «Balzaretti è un bravissimo ragazzo e un grande professionista, abbiamo pensato di cederlo realizzando il massimo — ha detto ieri Giorgio Perinetti, d.s. del Palermo —. Ci sono momenti per cedere i giocatori e quello era il momento giusto per lui, non c’erano altre prospettive. Non è stato facile inserirsi nel gioco di Zeman, ma credo che Federico darà il suo apporto alla Roma in questi anni. Non so se il suo problema sia il modulo, nel calcio bisogna avere grandi motivazioni. Credo che lui a Roma ne abbia, ma è in concorrenza con giocatori freschi e che hanno voglia di fare». Da questa settimana riparte la rincorsa di «Balza». Per riconquistarsi la Roma e la Nazionale, magari già dalla «sua» Palermo. Ma, per ora, è una speranza