(M.Cecchini) – C’è uno spettro (giallorosso) che si aggira per Ginevra. La sua maglia è la numero dieci, il nome è Pablo Daniel Osvaldo. Spettro?
Sì, fantasma, nel senso di evanescente. Alla Roma, ovviamente, dove nelle ultime due partite di campionato è stato relegato in panchina. In Nazionale, invece, la sua storia sembra diversa. Prandelli ci crede, tanto da alzare il telefono e chiamare Andreazzoli per capire se le voci che gli giungevano da Trigoria («non si sta allenando bene») fossero vere. Tutto falso, e così stasera l’attaccante, che anche ieri ha twittato tutto il suo amore per la fidanzata Jimena, sarà titolare contro il Brasile, in coppia con Balotelli. Il modo migliore per mettersi in vetrina, visto che a fine stagione il divorzio dalla Roma è pressoché certo. Non a caso, ieri a Firenze si è sparsa voce di uno scambio con Jovetic, più conguaglio a favore dei viola. Plausibile? Non molto, visto che il gioiello di Della Valle preferisce la Juventus o un club che faccia di sicuro la Champions League.
Media alta In attesa del mercato, comunque, il c.t. giura che anche a Coverciano in questi giorni è stato irreprensibile, e così il derby sudamericano tra Argentina e Brasile potrà andare in scena in riva al lago. E c’è da aspettarsi scintille, visto che i numeri di Osvaldo non sono niente male. Se nella Roma ha segnato 11 gol in campionato e uno in Coppa Italia, in Nazionale è già a 3 reti in 7 gare. Quanto basta perché Prandelli abbia il magone per il match di martedì con Malta, dove Osvaldo non ci sarà perché dovrà scontare la prima dei 3 turni di squalifica arrivati dopo l’espulsione di ottobre con la Danimarca. Un peccato di recidività, anche con Inter e Atalanta (Coppa) arrivarono dei «rossi». Il solito Osvaldo, dice qualcuno. Ma il Brasile farà bene a temerlo.