(C. Zucchelli) – «Ho un solo dilemma: se mandare in campo Pjanic». Parlava così, ieri pomeriggio, Safet Susic, c.t. della Bosnia, alla vigilia di una partita che per la sua nazionale vale oro. Nel minuscolo stadio di Zenica (appena 16mila posti, tribune a ridosso del campo e ambiente di fuoco) la Bosnia si gioca una bella fetta di Mondiale contro la Grecia.Entrambe le formazioni guidano il gruppo G con 10 punti e lo scontro di stasera vale mezzo biglietto per Rio. Per questo Miralem Pjanic ha fatto e farà di tutto per giocare. Con estrema soddisfazione di Susic, che lo ritiene «una chiave decisiva per il nostro gioco» e con buona pace della Roma e di Andreazzoli, che speravano che il centrocampista rimanesse a Trigoria per recuperare dall’infortunio e si trovano invece costretti a sperare che Pjanic, se dovesse scendere in campo, lo faccia facendo massima attenzione al piede sinistro.
ROMA IN ANSIA A Trigoria, d’altronde, non possono fare diversamente. E non potevano fare diversamente neanche quando, sabato, la federazione ha obbligato Pjanic a partire con la documentazione sul suo infortunio. La Roma era convinta che bastasse spedirla per esentare il centrocampista dalla convocazione, Susic invece ha insistito: voleva Miralem a disposizione per provare il tutto per tutto perché «è una partita troppo importante per noi». Pjanic, una volta arrivato in Bosnia, ha iniziato ad allenarsi prima da solo e poi col gruppo. Col passare dei giorni la condizione è migliorata e il tenore delle sue dichiarazioni è andato di pari passo: si è passati da «difficilmente giocherò» a «potrei essere a disposizione per 20 minuti». Ieri Miralem si è allenato e le parole di Susic «spero tanto di recuperarlo» sono rimbalzate fino a Trigoria.
I PRECEDENTI La speranza, nella Roma, è che almeno parta dalla panchina ed entri solo in caso di necessità. I precedenti però non sono incoraggianti. Il primo risale a un anno fa. È il 28 febbraio, la Bosnia sfida il Brasile in amichevole e Pjanic, nonostante un problema al retto femorale, gioca 81 minuti nonostante la Roma, in piena lotta per un posto in Europa, lo avesse pregato di non restare in campo così a lungo. Risultato: Miralem torna in condizioni precarie e non ritrova più una condizione accettabile. Il secondo precedente è più recente. Ad ottobre Pjanic va in Nazionale con una lesione all’adduttore e il copione si ripete: la società gli chiede di risparmiarsi, lui gioca contro la Lituania.
DERBY GIALLOROSSO Se stasera dovesse giocare, si troverebbe di fronte i due compagni di Roma Tachtsidis e Torosidis. Il primo è in dubbio per motivi tecnici — il c.t. Santos non lo considera un titolare fisso — , il secondo per motivi fisici visto che anche lui non ha lasciato Trigoria nelle migliori condizioni, tanto che col Parma è rimasto in tribuna. I giocatori, nelle scorse settimane, hanno scherzato spesso sulla sfida di stasera: i due greci, giustamente, consideravano un vantaggio l’assenza di Pjanic ma, evidentemente, non avevano fatto i conti con la sua voglia di giocare. «Il ragazzo ci tiene — ha detto ancora Susic —, ma temo che non ce la faccia. Noi comunque speriamo di sì». Inutile dire che la Roma tutta, non solo Tachtsidis e Torosidis, si augura il contrario.