(Z. Zeman) – Totti è il calcio. Ecco, finito. Tutto qui. Non c’è molto altro da dire. Mi hanno chiesto 30 righe. Ma bastano quattro parole: Totti è il calcio. Classe, passione, divertimento, spensieratezza, altruismo, sacrificio, disponibilità verso tecnici e compagni, amore per la maglia e i colori. Totti è il sogno di ogni bambino che diventa realtà. È il tifoso che diventa campione. E poi il campione che diventa simbolo. E poi il simbolo che diventa leggenda. È l’uomo che diventa bandiera. Da venti anni. Per sempre.
QUALITÀ – Parlare di Totti calciatore è un esercizio quasi banale. Francesco in campo sa fare tutto. E sa farlo sempre bene. Ora lo dicono tutti, anche quelli che spesso ne hanno sminuito il valore. Io sono felice di ripeterlo da almeno 15 anni: Totti è un campione. Il giocatore più forte e completo che io abbia mai allenato. E, con Baggio e Rivera, uno dei tre più grandi fuoriclasse italiani che io abbia visto giocare.
RECORD – Oggi celebriamo il suo ennesimo record, venti anni di A. Tutti con la maglia della Roma. Squadra e società che si è spesso caricato sulle spalle, esaltandola nei momenti belli e coprendone magagne in quelli bui. Una storia che è un brivido. Lungo una vita. Qual è il suo segreto? Madre natura gli ha dato la classe. Ma quella da sola non basta. Tutto il resto ce l’ha messo Totti. Ci sono talenti che durano qualche stagione, si perdono, non sfruttano il loro potenziale. Totti no. Lui ha saputo illuminare la sua carriera. Facendo brillare di luce riflessa tanti compagni. Senza mai smettere di applicarsi per migliorare.
UMILTÀ – Non è semplice. Non è facile essere Re e restare umile. Totti è caduto e ha saputo rialzarsi. Ha subito infortuni gravissimi e li ha superati. Non ha mai mollato. E per questo non solo i tifosi della Roma, ma tutti quelli che amano il calcio dovrebbero ringraziarlo. Perché il calcio per prima cosa è, o dovrebbe essere, un divertimento. E Totti sono venti anni che ci fa divertire. E si diverte. Eccolo il segreto: a lui piace giocare. Nel campione è rimasto il bambino. Tutti parlano dei suoi gol, ma per Totti tra un gol e un assist non c’è differenza. Un attaccante deve essere egoista? Totti è un’eccezione, lui non lo è mai stato: 226 gol in A da altruista. L’ultimo mio giorno a Trigoria, salutandolo, gli ho detto: “Mi raccomando, supera tutti”. Ci sta riuscendo. Il record di Piola, i Mondiali, un altro scudetto, giocare fino a 40 anni, nel nuovo stadio. Nuove sfide. Gli auguro di vincerle. Un giorno i tifosi della Roma potranno dire: “Sono stato fortunato, per più di venti anni ho visto giocare Totti”. Io sarò tra questi. E potrò aggiungere: “L’ho pure allenato due volte”.