(F.Oddi) – Il Papa che tifa per la squadra che porta il nome di un santo (Lorenzo) si è scelto come nome quello che a Roma è considerato da tempo in odor di santità. E mentre Lamela e Burdisso utilizzavano Twitter per parlare di “emozione unica” (quello di Osvaldo è ancora fermo alle dichiarazioni d’amore per la nuova fiamma) tanti tifosi giallorossi sorridevano nel sentire, in diretta mondiale, Piazza San Pietro che scandiva il nome “Francesco, Francesco, Francesco”.
LO SCEICCO — Il popolo di Facebook/Twitter, ieri sera si è scatenato: dieci giorni fa, quando con il gol al Genoa ha raggiunto Gunnar Nordahl come secondo miglior marcatore della storia della serie A Francesco Totti è stato osannato da tutta l’Italia del calcio, ma a Roma è un’istituzione da buoni 15 anni, e i fotomontaggio in cui si affaccia dalla finestra del Vaticano, o saluta abito bianco, mitra e pastorale girano da quando il Pontefice era ancora Wojtyla (che Totti lo benedisse da bambino, in un’udienza riservata alle scuole elementari). E l’ironia sullo sceicco che faceva il barista e l’imbianchino e che entro oggi dovrebbe versare 50 milioni di euro per prendersi una quota del club, per qualche ora ha lasciato il posto a quella sul Vescovo di Roma che ha voluto omaggiare il Capitano. Commento più frequente: è vero che nessun Papa aveva mai scelto quel nome, ma si sarebbe dovuto chiamare Francesco II (perché a Roma Francesco è uno solo).
FUMATE — Tra i primi a scriverlo su Twitter, ieri sera il conduttore radiofonico Marco Presta: “Il nuovo Papa si chiamerà Francesco. Come Totti. Dovendo vivere a Roma…”. Tra i più cinici – ma a Roma si usa, senza malizia – un tale @boemichi, con foto del boemo Zeman sul profilo: “Però ha scelto un bel nome. Non vedo l’ora che more e ne fanno artri 9”. In attesa di un Papa Francesco 10, Diego Bianchi, altrimenti detto Zoro, la mente del progetto Kansas City 1927, ieri sera si è fotografato con la Basilica sullo sfondo. Didascalia: “La fumata per Francesco l’altro”. Il vignettista Artefatti ironizza sulla gioia dei calciatori argentini, ponendo l’accento su quello che anni fa era stato frettolosamente proposto come alternativa al fuoriclasse della Roma: “Maradona: un grande onore. Messi: ti dedicherò il Mondiale. Zarate: famme er miracolo…”. Altri tirano in ballo Scala, l’ombra di Totti, il preparatore che lo segue da vent’anni, con la Roma e con la Nazionale, sfruttando l’assonanza col cognome del prelato italiano che in conclave è entrato Papa e uscito Cardinale: “Vito Scola Camerlengo subito”. Secondo la redazione di spinoza.it (che ieri, come primo commento scrisse: “Habemus Pampa” ,come un vecchio striscione dei tifosi del Napoli dedicato a Roberto Sosa) “Il nome Francesco testimonia la scelta di stare vicino ai poveri. E subito a ridosso delle punte”.
NUNTIO VOBIS — Sta facendo furore, su Youtube, il video della proclamazione, doppiato con l’audio di Carlo Zampa, l’ex speaker dello stadio Olimpico, che interviene dopo il “nuntio vobis gaudium magnum, habemus Papam” con “è il momento del Capitano, il simbolo di Roma…”, per chiamare l’acclamazione dei tifosi, mentre scorrono le immagini di Via della Conciliazione gremita di pellegrini. Unico a discostarsi dall’accostamento Francesco I-Francesco Totti, il vignettista Makkox, che disegna un Ratzinger in borghese che invita a chiedere al Pontefice argentino di Videla, sostenendo che “Francesco mica è il Santo, è il Generàl Francisco Ramon Gutierrez, detto el Macellaros”. Solo che a Roma “il Santo” non è quello di Assisi, è uno dei soprannomi di quel ragazzino di 36 anni che alla prossima gara, dopo Nordahl, raggiungerà pure Gianni Rivera, e le sue 527 presenze in A.