(U. Trani) – E’ il giorno. Per tutti. Non per Totti. Francesco, già da qualche ora, sta ricevendo gli auguri da chi gli vuole bene. Ma la data per lui è come tante altre. «Perché se dovessi fare un brindisi per questi vent’anni sarebbe come se avessi deciso di chiudere qui. E invece…» ha ripetuto a chi gli chiedeva che cosa aveva in programma per celebrare il Ventennale dedicato interamente alla Roma, alla sua città e ai suoi tifosi, arricchito di giocate e gol.
APPUNTAMENTO A TRIGORIA La Roma, oltre alla pagina di auguri sui quotidiani, organizzerà una festa per il capitano a Trigoria. Lo staff di Roma Channel è stato allertato da giorni e le telecamere del canale giallorosso saranno tutte per l’uomo dei record. Italo Zanzi, il ceo che è qui per rappresentare il presidente James Pallotta, ha personalmente seguito l’organizzazione, dal rinfresco al discorso. Una sorpresa, con ospiti (e parenti). Inaspettati. E un applauso di dirigenti, tecnici e compagni, quando entrerà in campo per l’allenamento, tra due ali di romanisti. Massima semplicità come piace a lui. Come, a metà febbraio dopo il gol alla Juve, fecero i dipendenti, mostrandogli i cartoncini giallorossi con la scritta Sei Unico e dedicandogli la standing ovation dal balcone sopra il ristorante per la commozione del capitano.
LA GIORNATA DEL PAPÀ E’ festa più per i suoi piccoli Cristian e Chanel. Ogni mattina Francesco, alle otto e mezza, li accompagna per mano in strada e li fa salire sullo scuolabus. Oggi no. Le scuole sono chiuse. Il papà si dedicherà a loro, con Ilary, nel pomeriggio. Sarà a Trigoria, come tutti i giorni, prima delle nove. Per fare colazione al bar, con uno yogurt e un succo di frutta (pesca o albicocca) e un paio di fette di pane tostato con la marmellata. Poi, come sempre, la fisioterapia e lo stretching, qualche allungamento per essere pronto per l’allenamento quotidiano.
IL REGALO Al nuovo contratto penserà in prima persona James Pallotta, in arrivo per il derby. «Spero che di anni ne giochi 23» è l’augurio di Andreazzoli che già somma l’atteso prolungamento di due stagioni, fino al 2016.
I RICORDI Se volesse ripercorrere i suoi vent’anni, ci metterebbe poco. Basta fare un piano, sopra gli spogliatoi. Lì, dalla stagione del terzo scudetto, c’è il suo ufficio. Con tutte le sue maglie, una per torneo. Le sue fasce, le divise celebrative, quelle dei primati e le tshirt con gli sfottò e le dediche, le foto e i premi. Vicino alla maglia della finale di Berlino, quelle di avversari e amici: da Peruzzi a Maldini, da Figo a Del Piero, da Zanetti a Ronaldo, da Thiago Silva a Buffon, da De Rossi a Shevchenko, da Nesta a Sneijder, da Pirlo a Materazzi. In prima fila c’è pure quella di Messi. Non penserà alla carriera, ma al futuro. Al Palermo e alla Pasqua da passare alle terme di Bagno Vignoni in Toscana. Rimanendo se stesso. Come ha fatto ieri. Il papà che ha accompagnato il piccolo Cristian alla scuola calcio della Longarina. Come aveva fatto con lui mamma Fiorella. Una Roma fa.