(M.Ferretti) – Poche regole, ma ferree. E chi sbaglia deve pagare senza fiatare.La Roma guidata da Aurelio Andreazzoli lavora seguendo principi rigidi ma ispirati, come ha sottolineato il tecnico, dal buonsenso.
Si comincia con l’allenamento quotidiano, fissato stabilmente per le ore 11. I giocatori devono arrivare a Trigoria entro le 10 (con Zdenek Zeman il limite era fissato in mezzora prima) e dalle 10 in poi tutti devono rimanere all’interno dello spogliatoio. Chi vuole fare colazione al Bernardini, per dirne una, può farlo ma entro le 10: chi si presenta nello stanzone dopo quel termine deve pagare una multa. Prima di cominciare a spogliarsi, i giocatori – che vengono pesati una volta a settimana – devono firmare un registro di presenze: questo registro-orario viene tolto alle 10 in punto e chi non è riuscito a mettere l’autografo deve passare alla cassa per pagare la multa.
IL GRUPPO
Chi ha bisogno di farsi visitare o sa che non potrà allenarsi, deve comunicarlo ai medici (e allo staff) entro le 10 (come accadeva con Luis Enrique). In attesa di andare in campo, Totti e compagni possono tenere il cellulare acceso ma senza suoneria, solo vibrazione. «Il nostro allenamento comincia nello spogliatoio», ha confidato Andreazzoli. Questo perché, alle 11, il tecnico e il suo staff si presentano nello stanzone spiegano il lavoro che andranno a fare. Nessuna riunione all’aperto, insomma, ma un colloquio al chiuso dello spogliatoio. Poi, tutti insieme, i giocatori vanno in campo. Non esiste (più) che si vada in campo ognuno per conto proprio.
IL RITIRO
Al Bernardini o in un albergo quando la squadra è in trasferta, i giocatori devono cominciare a fare colazione e pranzare tutti insieme. È il capitano Totti a verificare, all’orario stabilito da Andreazzoli, se tutti sono al loro posto e quindi a dare l’ok. Chi è assente al momento della verifica di Totti, viene multato. Sia a colazione che a pranzo, il menù viene studiato, ormai da un paio di anni, da Fabrizio Angelini, il nutrizionista della squadra. I giocatori hanno ampia facoltà di scelta e non possono assolutamente sgarrare, tipo chiedere cose diverse a quelle offerte.
Andreazzoli non ha dato ordini particolari ai giocatori in merito al look ma ogni elemento della rosa, in totale 23, deve chiedere l’autorizzazione alla società (oltre che l’ok dell’allenatore) per rilasciare un’intervista, mentre (per ora) può comunicare attraverso i social network, a patto che non vengano tirati in ballo compagni o membri dello staff tecnico e dirigenti.