(U.Trani) La Roma rallenta al Friuli: l’1 a 1 contro l’Udinese, primo pari con Andreazzoli, è un occasione sprecata. I giallorossi sbandano sul più bello, si fanno raggiungere e non sfruttano l’uomo in più negli ultimi venti minuti. L’arbitro Guida, negando due rigori a Torosidis, incide però sul risultato e quindi sulla classifica: la zona Champions si allontana,meno 7 dal Milan terzo.
CAMBIANO GLI INTERPRETI – Andreazzoli è come se facesse il turn over da una partita di campionato all’altra, anche se la sostituzione di Totti dopo un’ora non convince: il capitano era il migliore. Quattro novità rispetto alla gara contro il Genoa. Perrotta gioca la prima gara da titolare nella stagione, da mediano accanto a De Rossi. Anche Florenzi parte dall’inizio, cosa mai accaduta nelle precedenti quattro gare con il nuovo allenatore, e va a fare la mezza punta accanto a Lamela, perché il centravanti è Totti. Osvaldo comincia in panchina. Tatticamente sono comprensibili le mosse dell’allenatore che cerca l’equilibrio e la corsa contro l’Udinese che ha meno qualità e punta sul dinamismo. Ecco spiegato anche il ritorno di Marquinho sulla fascia sinistra al posto di Balzaretti: il brasiliano deve spingere dal lato di Basta e costringerlo a fare il difensore più che l’esterno. In difesa rientra Castan.
CONFERMATO IL SISTEMA – La Roma è diversa negli uomini, ma non nell’assetto che ha garantito tre successi di fila: Andreazzoli insiste con il 3-4-1-2, mettendosi a specchio con il collega Guidolin che ha Di Natale, alla Totti, prima punta, con Muriel e Maicosuel alle spalle che sono due dei nove stranieri dell’Udinese. Solo sei italiani nelle formazioni di partenza. Quattro sono i giallorossi: Perrotta, De Rossi, Totti e Florenzi. Passato, presente e futuro della nazionale. E comunque protagonisti al Friuli.
IL CAPITANO UNIVERSALE – Totti è il centravanti. Ma interpreta il ruolo come faceva, nell’éra Spalletti, quando era la prima punta del 4-2-3-1. È lui che manda in porta i compagni. Dopo una conclusione dell’altro senatore Di Natale, con risposta in volo di Stekelenburg, il capitano giallorosso offre due grandi chance a Florenzi. Nel primo caso il tiro di piatto del centrocampista, libero in area dopo la verticalizzione del numero dieci, è troppo fiacco e soprattutto centrale: facile la chiusura di Brkic.
La seconda, anche se non sfruttata direttamente, porta al vantaggio. Silva sbaglia il rinvio, Totti pennella al centro, colpo di testa di Florenzi deviato dal portiere, traversa e tap in vincente, di sinistro, di Lamela per l’1 a 0 al ventesimo. L’argentino diventa il miglior realizzatore giallorosso in campionato: 12 reti.
LA MODIFICA TATTICA – Inizia la ripresa e Andreazzoli cambia subito sistema di gioco: 3-5-2. De Rossi diventa centrale con Perrotta e Florenzi intermedi. In avanti Lamela e Totti. Maicosuel fa un tiretto centrale e Stekelenburg blocca. Al sedicesimo esce Totti: in campo Osvaldo. Intervento fatale. Passano pochi secondi e l’Udinese pareggia: Muriel rientra dalla linea di fondo, saltando prima Burdisso e a seguire anche Torosidis, e calcia forte di destro per l’1 a 1, con Stekelenburg che si fa passare la palla sotto le gambe. Hertaux, fallaccio su Florenzi a centrocampo, prende il rosso diretto. L’espulsione, al ventottesimo, è in mezzo a due cadute in area di Torosidis, falli di Silva e Danilo che Guida ignora e chissà perché.
Uscito Totti, pesa l’assenza di Pjanic. Squadra muscolare ma non tecnica, incapace di sfruttare la superiorità numerica. Entrano nel finale Lopez per Florenzi e Balzaretti per Marquinho. Troppo tardi, però. Anche se Osvaldo si divora un gol grande così nel recupero.