(D.Giannini) – Dieci giocatori dieci. Quasi una squadra intera la Roma che è in giro per il mondo per questa tornata di partite internazionali.
Qualificazioni mondiali, amichevoli, nazionali maggiori o under 21, non fa molta differenza. Il risultato è che Andreazzoli riavrà la rosa al completo solo il 28 marzo, vale a dire giovedì, a due giorni dalla partita di Palermo. Solo in quella data rientreranno dall’America Bradley e Piris, gli ultimi a fare ritorno nella Capitale. I primi saranno Tachtsidis, Torosidis e Pjanic, quelli insomma di Bosnia-Grecia.
La partita (a parte Italia-Brasile) cui i tifosi romanisti guardano con maggiore attenzione per monitorare la condizione di Pjanic. Miralem, da sempre molto attaccato alla propria nazionale, ha risposto alla convocazione del ct Susic nonostante la sua caviglia (quella che ha subito una bruttissima distorsione contro il Genoa) non sia ancora al meglio. Lasciando Trigoria il centrocampista ha portato con sé una relazione sull’infortunio fatta dalla Roma che è finita nelle mani dello staff sanitario bosniaco. Quasi certamente darà il suo supporto ai compagni solo da tifoso, una sua presenza in campo è improbabile. Martedì ha fatto il primo allenamento dopo 16 giorni di stop, una seduta molto blanda, giusto per riprendere contatto con il campo. E lui stesso non ha illuso i suoi connazionali: «Non è realistico pensare che giochi. Le probabilità che ci sia venerdì sono davvero minime». Anche perché la caviglia gli fa ancora un po’ male e c’è anche un po’ di paura. Come è normale che sia. Ieri si è allenato nuovamente e ha ribadito il concetto, concedendosi però qualche minima chance di andare in panchina: «La caviglia va meglio, ma sono molto lontano dal poter giocare 90 minuti. Non ci sono possibilità che inizi il match, forse potrei fare una ventina di minuti. Vedremo…». In ogni caso per lui il ritorno in campo si avvicina, sicuramente nel derby ci sarà, ma potrebbe anche farcela per il Palermo.Pjanic sarà a Roma già sabato e con lui anche Tachtsidis e Torosidis, con quest’ultimo che aveva saltato la partita col Parma ma che aveva già recuperato dal piccolo problema avuto a Udine.
Bisognerà aspettare invece fino al 27 per rivedere a Trigoria Maarten Stekelenburg, felice per aver ritrovato la maglia da titolare alla Roma («non c’è motivo perché vada via») e la nazionale. Anche lì dovrebbe essere titolare, di certo è ciò che vorrebbero i tifosi “orange” che in un sondaggio hanno votato in massa (il 76%) per vederlo in campo dall’inizio. La sua Olanda ha due match di qualificazione, entrambi in casa, ad Amsterdam, contro Estonia e Romania. Anche per lui, dunque, ritorno last minute nella Capitale, ma per un portiere il problema è decisamente minore.
Tanto più che non avrà i problemi di fuso che incontreranno invece Bradley e Piris. L’americano giocherà prima a Denver contro il Costarica, poi a Città del Messico contro il Messico. Doppia trasferta per il difensore che sarà prima a Montevideo contro l’Uruguay e poi a Quito contro l’Ecuador. Entrambi sbarcheranno a Roma, con due voli diversi, giovedì mattina. Difficile, a meno di emergenze, che possano essere titolari al Barbera due giorni dopo. Rientrerà martedì da Padova, invece, Alessandro Florenzi, dopo cioè i due impegni con l’Under 21, il primo domani contro la Russia, il secondo lunedì con l’Ucraina. Due amichevoli, in vista dell’Europeo di categoria di giugno. Trasferta con l’under 21 anche per Svedkauskas che sarà in Polonia.
E infine De Rossi e Osvaldo, che stasera rappresenteranno l’Italia contro il Brasile ma che saranno squalificati per la successiva partita di qualificazione. I due resteranno nel gruppo azzurro fino alla partenza della comitiva per Malta. Poi saluteranno e torneranno a Roma per iniziare la marcia di avvicinamento al Palermo.