(L.Pelosi) – Del possibile ritorno in Nazionale di Totti, probabilmente se ne riparlerà la prossima volta che un suo gol coinciderà con la pausa del campionato per un impegno dell’Italia.
Nel frattempo, la maglia numero 10 finisce su spalle romaniste, quelle di Osvaldo, che vestirà proprio il numero che fu di Totti nella partita di oggi contro il Brasile. Probabilmente Osvaldo, che essendo argentino di nascita non vivrà questa sfida come una qualunque, farà coppia in attacco con Balotelli. Ieri a Coverciano nella partitella il Ct ha schierato la squadra dei presunti titolari con il 4- 3-1-2 che prevedeva proprio il milanista e il romanista di punta. Titolare in Nazionale, riserva nella Roma, dove non segna da gennaio.
Nelle ultime due partite s’è seduto in panchina. «Abbiamo avuto garanzie che ha avuto comportamenti e allenamenti perfetti e quindi sono state solo scelte tecniche – ha detto Prandelli – La sua convocazione è stata dettata anche dal fatto che ha fatto bene nelle precedenti partite, ed ha segnato 11 gol. Se è in difficoltà nella propria squadra mi auguro possa dimostrare il proprio valore, lui come altri, con la maglia azzurra. L’ho trovato comunque bene». La sua storia con la Nazionale, peraltro, inizia ad essere molto simile a quella di tutta la sua carriera. Gol (3 in 7 presenze) e già un’espulsione, a Milano contro la Danimarca, in virtù della quale sarà assente nella partita valida per le qualificazioni mondiali contro Malta. Gioie e dolori, insomma, come sempre. Chissà quale sarà il suo futuro, in azzurro e in giallorosso. Intanto, vestendo la maglia numero 10, si diceva, tiene caldo il posto a Totti, di cui s’è parlato molto anche ieri. «Totti in Nazionale? – le parole di Prandelli – Abbiamo già detto in questi giorni, lui ha risposto in maniera sincera, come sempre, che pensa giorno dopo giorno, settimana dopo settimana e dice che potrebbe anche aver smesso… Le considerazioni fatte sono arrivate per quanto sta dando Totti al calcio italiano e sta dando tanto».
Di lui ha parlato anche un campione del mondo del 2006 come Andrea Pirlo: «Totti? Come ha detto Buffon le porte della Nazionale per campioni del genere sono sempre aperte. Se sta bene come sta dimostrando adesso, non puo’ che farci comodo». Una domanda su di lui, peraltro, ormai la si fa proprio a tutti. Pure a Galliani, che dice: «È un campione». Ma va? Poi aggiunge: «Prandelli non ha bisogno dei miei consigli». Più titolato a parlarne sicuramente è il presidente federale,Giancarlo Abete: «Totti è un esempio di qualità e classe, merita rispetto e considerazione. Per lui c’è posto e Prandelli ha sempre detto che punterà sui giovani, ma che per il grande evento avrebbe fatto delle valutazioni su tutti. Adesso abbiamo due partite e dobbiamo far bene in entrambe le situazioni. La gara contro il Brasile ha un certo fascino, ma i punti con Malta sono importanti in un girone con soli dieci incontri».
Infine, Eusebio Di Francesco, che dà i meriti della stagione del capitano a Zeman: «Un pò del suo ce l’ha messo sicuramente Francesco, ma conosco la preparazione di Zeman e a lungo andare il beneficio si vede, specialmente in primavera. Però io penso che sia difficile che vada in Nazionale perché Prandelli sta puntando sui giovani ed è giusto che porti avanti il suo pensiero. Sarei contento per Francesco al di là del fatto che è un amico ma non credo che viva con l’oppressione di andare per forza in Nazionale perché a 36 anni sta dimostrando ancora di avere grandissime qualità».