(D. Giannini) – Le possibilità che giocasse erano prossime allo zero, e infatti non ha giocato. L’allarme (qualora ci fosse mai stato) è rientrato, Miralem Pjanic torna a Roma senza fatica nelle gambe, senza carichi inopportuni sulla caviglia infortunata e, anzi, con qualche blando allenamento nelle gambe dopo i 16 giorni di cure e fisioterapia a Trigoria. Tutto per il meglio dunque. Anche per lui, per Miralem, che ha potuto stare vicino alla sua nazionale, alla quale tiene moltissimo, ha fatto il tifo per i compagni, li ha visti battere la Grecia per 3-1 (con Torosidis in campo per 90’). Un successo che permette alla Bosnia di andare da sola al comando del girone G di qualificazione a Brasile 2014 con 13 punti dopo 5 partite. Insomma, il sogno mondiale di Miralem è più che mai vivo, anche perché il raggruppamento non è proibitivo e le due sfide con l’avversaria più accreditata, la Grecia, sono già alle spalle. «E’ stato molto difficile guardare la sfida dalla panchina – ha detto il centrocampista giallorosso al portale sportsport.ba a fine match -. Una grande partita, i ragazzi l’hanno giocata in maniera incredibile e sono molto soddisfatto, così come il nostro popolo».
E il bello per Miralem deve ancora arrivare, in nazionale così come nella Roma. Dove da programma tornerà nel weekend per essere pronto domani alla ripresa per cominciare il conto alla rovescia per il rientro. Che in teoria potrebbe arrivare già contro il Palermo, ma non è detto che non si aspetti qualche giorno in più per riaverlo tirato a lucido per il derby. Insomma, una situazione completamente capovolta rispetto ad un anno fa. Quando Miralem torno dall’amichevole con il Brasile in condizioni precarie. Era già partito non al meglio, poi un po’ per generosità un po’ per volontà del ct giocò più del dovuto e nel derby successivo fu costretto ad alzare bandiera bianca dopo 56 minuti, quando il punteggio era ancora in parità. Un infortunio pesante, che nelle successive 5 partite di campionato gli permise di giocare appena 33 minuti complessivi, quelli nel finale della sfida di San Siro col Milan finita con un altro 2-1. Stavolta sembra essere tutta un’altra storia, Miralem era partito da Trigoria portando con sé una relazione da consegnare allo staff medico bosniaco con la descrizione minuziosa dell’infortunio e di tutte le tappe per il recupero. La Roma al momento di lasciarlo andare e fino alla vigilia della partita era convinta che alla fine avrebbe prevalso il buon senso e che non sarebbe stato forzato l’utilizzo di Pjanic. Anche perché, nelle sue condizioni, difficilmente avrebbe potuto essere utile alla causa. «Per come stanno le cose ora ci sono poche possibilità di vedermi in campo. Forse potrò giocare per venti minuti» aveva detto lui a due giorni dalla partita, di fatto avvisando i propri tifosi.
Vittoria dalla panchina per Pjanic, esattamente come per Stekelenburgche ha ritrovato l’Olanda ma che ha potuto solo guardare la vittoria per 3-0 dei suoi compagni contro l’Estonia. Pareggio per 1-1 invece per Ivan Piris che con il suo Paraguay ha frenato l’Uruguay di Suarez e Cavani nel rovente stadio del Centenario di Montevideo.