(A.Serafini) – Quotazioni in aumento. Sicuramente superiori a quello0,2% che fieramente appare sul suo cappellino. Perché il tempo, e di conseguenza i primi bilanci, sono pronti inesorabilmente a delineare il prossimo futuro di Aurelio Andreazzoli. Un pensiero, che a Trigoria continua a girare più nella testa dei dirigenti, che in quella dello stesso allenatore. «Non voglio più parlare del mio futuro, penso solo a una partita per volta», aveva dichiarato il tecnico appena una settimana fa. Troppe le discussioni e le ipotesi fatte dal suo arrivo sulla panchina romanista, poche le certezze su quella conferma, che giorno giorno sembra essere però più concreta.
Per il momento infatti, il punto di forza del suo curriculum parla chiaro: tredici punti in sei partite disputate, una media di 2,17 (che in un intero campionato proietterebbe la Roma in un solitario secondo posto) e la rinascita di un gruppo scalfito dalla precedente gestione zemaniana. Una rimonta in classifica per la squadra e per lo stesso Andreazzoli, deciso a continuare un percorso che, nonostante tutto, ha ancora bisogno di dare ulteriori certezze. Baldini e Sabatini incassano punti, risultati, con un occhio rivolto però a tutto quello che succede intorno.
Il recente passato trascorso tra le macerie di Luis Enrique e Zeman, hanno lasciato un segno profondo a Trigoria. Ogni scelta e decisione futura avrà sicuramente una valutazione e un peso diverso rispetto alle attenuanti concesse dalla piazza nei primi due anni della nuova Roma a stelle e strisce. Nessuno si sarebbe aspettato probabilmente un impatto così felice ed efficace dell’ex tattico di Spalletti, tanto da renderlo il primo nome della lista delle scelte della prossima stagione. Inevitabilmente la linea definitiva verrà tracciata prima di giugno, quando alla partenza sprint si scopriranno anche i risultati delle fasi finali di Coppa Italia e il tanto agognato obiettivo di un ritorno in Europa. Le alternative studiate da Baldini e Sabatini rimangono comunque sotto stretta osservazione. Nei primi accenni di mercato e del gioco conseguente delle panchine, i nomi dei possibili sostituti subiscono ogni giorno picchi di quotazione tra ribasso e rialzo. A chiudere la porta ad Allegri ci ha pensato ancora una volta Adriano Galliani: «Non esiste, non è ragionevole pensare ad un addio. Il nostro allenatore è ben felice di rimanere al Milan e ci rimarrà». Così come perPioli, che tra i tanti (quasi continui) contatti con Sabatini, ieri ha annunciato il rinnovo contrattuale con il Bologna fino al 2015.
Andreazzoli quindi è pronto a giocarsi le sue carte, continuare a basarsi soltanto sui risultati cercando di mettere in crisi i propri dirigenti con il lavoro che ne ha contraddistinto l’intera carriera. Da Palermo al derby, la settimana successiva darà ulteriori informazioni per la scelta imminente che dovrà essere presa nelle stanze di Trigoria. Un altro anno con Andreazzoli al comando, potrebbe infatti nascondere un’ulteriore soluzione. Aspettare la chiusura del Mondiale brasiliano e aprire la porta al ritorno, per molti da tempo auspicato, di Cesare Prandelli.