(G. Giubilo) – Game over. La Juve vendica quel primo passo falso che l’Inter le aveva imposto, spezzando una sorta di incantesimo che aveva ammaliato tutte le rivali, espugnando lo stadio bianconero e rimettendo in gioco l’egemonia dei campioni. Ma soprattutto va a Monaco coccolandosi un secondo scudetto che ormai nessuno può toglierle. Non tanto per avere tenuto lontana l’Inter, quanto per avere offerto, per l’ennesima volta, una straordinaria dimostrazione di forza. (…)
Non si ferma la marcia del Milan, stavolta Verona non è fatale per i rossoneri. E se Balotelli non segna, è lui a propiziare il decisivo gol di Montolivo, il più svelto nel tap-in sulla respinta di Puggioni sulla punizione di Supermario. (…). Ma il Napoli blinda il secondo posto nella partita più folle e scriteriata della giornata. Un ex-granata, Dzemaili,segna una tripletta di qualità, ma è Cavani il protagonista, il jet lag lo confina in panchina, quando entra concede un rigore al Torino, che poi trova perfino il vanaggio con Meggiorini. Prima che sul tre pari il Matador, punizione perfetta e gran tiro in corsa, non chiude i conti.
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C’era di mezzo la Sicilia, magari non geograficamente, tra la Capitale e l’Europa, la Lazio ha interpretato il suo impegno interno con il Catania come Pasqua di Resurrezione. Largamente dominato il confronto con la rivelazione del torneo, qualche brivido quando, dopo tante occasioni sprecate, un rimpallo fortunato aveva mandato in gol Izco. Ma nel giro di due minuti i lampi di Ederson hanno prima indotto al suicidio Legrottaglie, poi Bellusci a un clamoroso fallo da rigore. Candreva ha fatto giustizia, e Petkovic ha potuto festeggiare la sua ennesima interpretazione di gioco e di attori, nonostante la piena emergenza. La Lazio è stata anche la sola della zona dell’Europa minore a prendersi i tre punti, a zero Inter, Fiorentina e naturalmente Roma, che invece ha preferito di anticipare la gira di Pasquetta, ha trovato il conforto del sole, non pervenuto al Nord, ma si è fatta gonfiare di schiaffi dal Palermo di Sannino, che non vinceva da novembre. Del resto, la storia della Roma è ricca di testimonianze che ne illustrano la puntualità nel riportare in vita anche i rivali già dati per spacciati. Certo, non il miglior viatico per il derby la mollezza e l’incapacità di reagire mostrate alla Favorita, specialmente se messe a confronto con il brio e l’aggressività dei laziali. Adesso vediamo se Galliani ricorrerà ancora al lacrimatoio per il privilegio accordato ai viola di giocare a Is Arenas senza tifosi sardi. Ma il Cagliari, che in questo scorcio di stagione è secondo soltanto al Milan come risultati, ha subito tranquillizzato il dirigente rossonero. La reazione viola ha fruttato appena la deviazione fortunata di Cuadrado, che non è bastata a evitare il passo falso. Da celebrare le qualità natatorie del vecchio Amauri che, su un campo simile a una palude, mette a segno in rovesciata il gol più spettacolare, chiudendo una goelada che segna pollice verso per il Pescara. Il pari di Marassi non serve molto né al Genoa né al Siena.