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IL TEMPO “Raggiungo Piola e smetto”

Totti

(A. Austini) – Di padre in figli. Quelli veri, Cristian e Chanel che corrono ad abbracciarlo alla fine della partita e fanno commuovere l’Olimpico, e un figlioccio acquisito che ha la metà dei suoi anni. Totti e Romagnoli, un 36enne e un 18enne in copertina nella serata da romantici e romanisti veri. Andreazzoli la definisce «una serata di sentimenti e punti», forse è la sintesi più azzeccata. La Roma vince e si gode passato, presente e futuro in un colpo solo. Il più grande ha dato il «là» ed era nell’aria, ma che fosse il più piccolo a tirar fuori dai guai una Roma in difficoltà non se l’aspettava nessuno.

L’Olimpico è caduto ai piedi di Totti, fomentato dalla celebrazione audio-video preparata dalla società: un’americanata vera per rendere omaggio all’aggancio a Nordahl sul secondo gradino del podio dei marcatori di sempre. «Un momento emozionante – racconta – lo volevo a tutti i costi e ci sono riuscito davanti alla mia gente. Il gol più bello l’ho segnato contro la Samp al volo, il più importante al Parma il giorno dello scudetto. Non è facile mettere insieme venti anni di carriera, a Roma ancor di più. In più di un momento potevo andare via, soprattutto con Carlos Bianchi. Ho sempre portato rispetto a tutti, senza fare quello che volevo pur potendo: è un onore per me».

Al triplice fischio, la corsa dei figli per abbracciarlo con la maglia «Sei forte papà». «Mi si è gelato il sangue, non sapevo venissero allo stadio e neppure della maglietta, sono stati male tutta le settimana ed è stata la sorpresa più bella: per un papà questo è tutto. Mi sono commosso, rimarrà una serata indimenticabile». E adesso parte la rincorsa a Piola, servono 49 gol. «Appena lo supero smetto, ma non dipende da me». Già, anche dal contratto gli fa notare Panucci in diretta tv. «Bravo, hai capito tutto», scherza il capitano che si concede una battuta sullo sceicco. «Ho parlato con lui, vi saluta tutti e domani stiamo a pranzo insieme. Non ha i soldi? Allora pago io». Poi torna serio. «Intanto spero di raggiungere il terzo posto in classifica. Avrei preferito che restasse Zeman, ma la società ha fatto la scelta giusta. Ora siamo a -5, dopo tanto tempo abbiamo fatto tre vittorie consecutive e se le squadre davanti dovessero fare qualche passo falso noi ne approfitteremo».

Servirà ben altra Roma diverso a quella di ieri. «Dopo il gol ci siamo disuniti – diceva lo stesso Totti all’intervallo – dobbiamo reagire da squadra e penso che alla fine riusciremo a fare risultato». Non poteva sapere che sarebbe stato proprio il suo «figlioccio» ad avverare la profezia. «Se Romagnoli crescerà tranquillamente – la benedizione del capitano –diventerà uno dei difensori più forti di sempre della Roma». Uno che prima lo ammirava in tv e ora può giocare al suo fianco. «È troppo bello, non riesco a spiegare quanto» dice con emozione e rispetto il baby d’oro, sommerso da tutta la squadra, panchinari compresi, dopo lo stacco imperioso valso il 2-1. «Una gioia immensa – racconta il difensore – non me lo aspettavo proprio, la dedica va alla mia famiglia. Se posso diventare subito titolare? Lo spero, ma non ci penso. Sono giovane e non mi faccio di questi problemi. Stiamo lavorando bene – chiude Romagnoli – abbiamo vinto tre partite importantissime, dobbiamo continuare la striscia positiva». Udine la prossima tappa. Con un difensore in più che può tornare utilissimo.

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