(G.Giubilo) – Adesso che il mondo intero si è alzato in piedi per dedicargli una simbolica standing ovation, forse qualcuno si renderà conto di quanto la Roma e i suoi tifosi debbano gratitudine e affetto al loro capitano. Qualcuno, tuttora celebrato oltreoceano, aveva tentato di trasferirlo a Genova, per fortuna è partito prima lui. Ma neanche la totalità del tifo giallorosso ha diritto all’assoluzione piena.
Chi avesse memoria corta, per onesta convinzione o per meno limpida convenienza, deve richiamare alla mente come, nei giorni convulsi di un rinnovo di contratto inevitabilmente molto complesso, non erano pochi quelli che pretendevano di destinare quelle cifre a un’ipotetica campagna acquisti. […]
Siamo privilegiati, in questa città, e non parlo soltanto degli adoratori dei colori giallorossi, Francesco Totti deve costituire un vanto per ogni cittadino, il nome e l’immagine della Roma portano nel mondo un’icona dello sport e anche la faccia pulita di un ragazzo che sa ridere di se stesso e che sa fare del bene senza farsene un vanto. Hanno lasciato il segno, le immagini di quei due splendidi bimbi volati in braccio al papà, sul prato dell’Olimpico, inducendolo alle più dolci delle lacrime.[…]
Quel «Sei forte, papà» rappresenta un messaggio unanime di tutti i giovanissimi che affidano i loro sogni a questo sport. Ma l’impresa del capitano si arricchisce di uno straordinario valore aggiunto, che non tutti hanno adeguatamente sottolineato. A differenza di tanti altri fuoriclasse, Francesco la sua valanga di gol l’ha collezionata senza mai tradire la fede, sempre con la stessa maglia, sempre con l’identico, infinito amore.