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LA GAZZETTA DELLO SPORT Decide Andreazzoli: “Sì, mi confermerei tecnico della Roma”

Aurelio Andreazzoli

(A. Pugliese) – In un calcio intriso di ipocrisia e luoghi comuni, la sincerità di Aurelio Andreazzoli sembra quasi sfacciata. «Penso di aver fatto un buon lavoro e di essermi meritato la conferma per il prossimo anno. Se mi fosse chiesto un consiglio, direi proprio Andreazzoli». Detto da uno che ha all’attivo solo 4 panchine in A fa effetto, Poi, però, vai oltre e scopri che la media punti (2,25) del tecnico della Roma è la migliore in assoluto tra gli allenatori subentrati in Serie A. Di più, se Andreazzoli avesse preso la Roma ad inizio stagione e viaggiando a questo ritmo, oggi i giallorossi avrebbero 61 punti (la proiezione è a 60,75), guidando la classifica addirittura due lunghezze sopra la capolista Juventus.

A caccia di record È chiaro che 4 partite sono poche per giudicare e anche per emettere giudizi (nel bene e nel male). Ma intanto Andreazzoli si gode il momento e ad Udine (dove ha allenato due anni, dal 2003 al 2005, al fianco di Luciano Spalletti) va a caccia della sua quarta vittoria consecutiva, che poi vorrebbe dire eguagliare la striscia vincente stagionale di Zeman. «Affrontiamo una squadra difficile, che non ti dà punti di riferimento e che ha un centrocampo fisico e muscolare — ribatte lui — E poi c’è Di Natale, che sa fare tutto. Lui e Totti sono i numeri uno del nostro calcio, sono d’esempio ai giovani: Totò è bravissimo a invitare il passaggio, a Francesco piace di più avere la palla tra i piedi e mandare i compagni. Ma restano due fenomeni».

Osvaldo Se stasera ci sarà proprio la sfida tra Totti e Di Natale e quella tra Andreazzoli e Guidolin («Lui è un tecnico con la A maiuscola, io devo ancora pulirmi il naso»), la Roma in realtà spera anche di vedere al meglio De Rossi («È migliorato, è in una condizione accettabile. Con Pjanic è una coppia che funziona, senza di lui Daniele avrà altri compiti») ed un Osvaldo (su cui ci sono rumours di mercato, tra Tottenham ed Anzhi) diverso. «Non c’è stato nessun chiarimento tra lui e Muzzi, non ce n’era bisogno — dice Andreazzoli, stavolta bluffando un po’ — Vive un momento così, forse si è innervosito perché non segna da un po’. Per me non è un problema, eventualmente lo sono i comportamenti in campo. Se sono quelli giusti sono contento, altrimenti un po’ di meno». Esattamente quello che è successo con Muzzi. E non solo.

Bacchetta Ma qual è stata finora la ricetta magica di Andreazzoli? «Non penso di aver fatto niente di speciale. Ho solo ricreato energia dentro Trigoria e nel gruppo». Ed allora chissà che quella conferma non la cerchi davvero con convinzione. «Io credo molto in me stesso, ma se la società sceglierà in modo diverso, tornerò a disposizione con grande tranquillità. E senza fastidi». Dovesse vincere stasera, in molti comincerebbero a pensarci su.

 

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