(G. Isman) – «Il problema dell’ippica — ha ripetuto ieri il sindaco — si può anche risolvere in quello stesso luogo o a Capannelle, anche se ci sono delle resistenze». Intanto a Tor Di Valle il trotto è fermo da mesi, e anche il galoppo a Capannelle sembra in sofferenza: «Non più tardi di 8 mesi fa — ricorda Micarelli —l’Hippogroup che gestisce la struttura ancora funzionante ha rinegoziato il proprio debito con il Comune di Roma: l’alternativa era il fallimento. E la stessa Hippogroup ha ceduto un ramo d’azienda all’Integeos: il procedimento ha coinvolto 26 lavoratori a cui è appena stato comunicato il dimezzamento dello stipendio a partire dal mese prossimo perché Capannelle non sta dando gli introiti attesi». E spostare lì il trotto? «Servirebbe costruire una pista apposita. Hippogroup non sarebbe contraria, ma vorrebbe almeno la rivisitazione del canone d’affitto al Comune, come abbiamo spiegato a Cochi nell’ultimo incontro del 30 gennaio scorso. In quella stessa riunione noi avevamo anche chiesto di riutilizzare una parte di quei cinquanta lavoratori a Capannelle e per gli altri il delegato allo Sport si era impegnato a parlare con Parnasi, il costruttore che dovrebbe realizzare lo stadio, per reimpiegarli nella nuova struttura e nell’indotto che porterà. Ci avevano promesso di riconvocarci entro il 15 febbraio, ma stiamo ancora aspettando» dice Micarelli.
La strada per il nuovo stadio, nonostante le rassicurazioni anche via Twitter del sindaco, sembra così in salita: «Ben venga se un giorno ci sarà ma penso che sarà difficile» aveva detto qualche giorno fa Capitan Totti al Corriere dello Sport. «In quell’area — spiega Montesi — passa il Tevere, sotto c’è l’acqua. La mancata realizzazione dello stadio a questo punto sarebbe un paradosso anche per le famiglie dei lavoratori di Tor di Valle» aggiunge il segretario Slc Cgil Roma Ovest Massimiliano Montesi. E ancora Micarelli: «Quando fu realizzata la tribuna dell’ippodromo dovettero mettere pali ed eseguire perforazioni particolarmente profonde. Per costruire lo stadio ci vorrà tempo e molto lavoro. Noi il 4 aprile protesteremo: è stato deciso in una riunione mercoledì con i lavoratori in cassa integrazione. Cosa potrebbe fermarci? Una convocazione in Campidoglio: sono due mesi che l’aspettiamo».