(F. Ferrazza) – Dopo Totti, anche De Rossi punta Piola. Se il capitano giallorosso insegue a meno quarantotto il primato nella classifica dei cannonieri di sempre in campionato, Daniele, in Nazionale, è a meno sedici proprio dal miglior marcatore della serie A. Con il gol realizzato giovedì, al Brasile, il centrocampista si porta a 14 realizzazioni con la maglia azzurra (la quarta stagionale), con ben 91 convocazioni in nazionale maggiore.
Ma non sono soltanto i numeri ad accendere i riflettori su De Rossi, né, tanto meno, il curioso inseguimento a Piola che lo accomuna a Totti. «Gioco solo in azzurro? Lo trovo offensivo che mi dicano questo. Io faccio del mio meglio anche nella Roma, mi faccio capire bene da entrambe le parti. Io amo le due squadre, quante volte devo ripeterlo». E non ci vuole molto, guardandolo, a capire quanto gli dia fastidio questo continuo vociare, questo denigrare la sua professionalità, quando basterebbe giudicarne, anche duramente, le prestazioni sul campo, lasciando in un angolo le cattiverie gratuite del fuoco amico.
Non è invece bastata la chiamata di Prandelli a Osvaldo per scrollarsi un po´ di dosso il difficile periodo vissuto in giallorosso. E con il recupero di Destro sempre più vicino, l´attaccante argentino rischia di ritrovarsi ulteriormente isolato. «Mi fa arrabbiare che mi si dica che sono un menefreghista e allo stesso tempo un tipo nervoso – lo sfogo del giocatore a Sportweek – certo, non è facile questo mio momento perché gli errori sono stati tanti, io vivo di gol, se mancano quelli sembra manchi tutto. Forse anch´io a volte ho tenuto un atteggiamento sbagliato, ma non si può dire che la mia annata non sia positiva e poi che ci sono squadre come Chelsea e Juve interessate a me. Qualcosa di buono allora l´avrò fatto?».