(E. Currò) – L’Italia di oggi può aspirare al titolo di nazionale più giovane d’Europa, tra le big: lo contende alla Germania di Götze, Kroos e Schürrle. Le reclute si stanno già rivelando decisive, come dimostrano le ultime 6 partite. All’andata con Malta segnò Destro (1991). In Armenia l’ingresso di El Shaarawy coincise col cambio di marcia, dall’1-1 al 3-1 finale. Con la Danimarca il 3-1 scacciapaura, in 10 contro 11, lo inventò Balotelli. Con la Francia il battesimo del gol toccò a El Shaarawy. Ad Amsterdam fu Verratti (altro ’92) a riacciuffare l’Olanda. E col Brasile, infine, la scena se l’è presa il succitato trio milanista. Ora Prandelli, che proprio nel ’90, ironia della sorte, smise di fare il calciatore per intraprendere la professione di demiurgo dei talenti dell’Atalanta, non vuole che la miniera si inaridisca.
Infatti, dopo il ritorno a casa delle squalificato De Rossi, ha offerto il viaggio a Malta a Florenzi prelevato dall’Under 21. E a Mangia chiederà presto nuovi prestiti, senza obbligo di restituzione. Il prossimo, per esplicita ammissione del ct, sarà Insigne (1991, con tanto di fratello minore già arruolato nelle giovanili della Figc): il progetto è che ogni ragazzo eletto titolare abbia una controfigura, possibilmente di pari età. «Insigne è l’alternativa a El Shaaraawy sulla sinistra, nel 4-3-3». Bussano alla porta anche lo juventino Marrone (1990), il genoano Bertolacci (1991), il funambolo del Parma Sansone (1991) e, dal serbatoio della serie B, uno tra il futuro milanista Saponara (1991, ora all’Empoli) e i prodotti della scuola interista in parcheggio (Donati, Bianchetti, Caldirola, Biraghi), oltre al diciannovenne Benassi, che nell’Inter ha da poco esordito.
I figli degli anni Novanta hanno in comune storie e vite consacrate allo sport per dna, alla faccia dell’Italia sedentaria incollata alla tivù. Il milanese De Sciglio, scovato a 9 anni dal Cimiano in un oratorio di Rozzano, è figlio di un istruttore di arti marziali e di una nuotatrice. Il padre di Destro giocava nell’Ascoli, quello di Bertolacci è stato campione mondiale di off-shore (e il nonno un ciclista, campione italiano di inseguimento su strada ai tempi di Coppi e Bartali). «Il ringiovanimento massiccio è il frutto del fair-play finanziario, che vieta le spese folli, ma anche di una politica nuova dei club», spiega Filippo Galli, che dirige il settore giovanile del Milan. Mentre lui, nel ’94, vinceva la Champions contro il Barcellona, De Sciglio aveva 2 anni, El Shaarawy andava in passeggino a vedere le partite del Genoa e il bambino Mario Balotelli non immaginava di potere diventare un simbolo dei fragorosi anni Novanta.