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LE PAGELLE DI ROMA-GENOA Totti ritocca la storia. Romagnoli predestinato, Burdisso peggiore in campo

Le Pagelle

GENOA:

Frey 6; Bovo 6, Portanova 6, Moretti 5,5; E.Pisano 5 (dal 60′ Jorquera 5,5), Kucka 5, Tozser 5 (dal 60′ Immobile 6,5), Vargas 6, Antonelli 6; Bertolacci 6,5 (dal 71′ Rigoni s.v.); Borriello 6,5

All. Ballardini 5

 

ROMA:

Stekelenburg 7: E’ un giocatore completamente trasformato. Si fa trovare subito pronto sul colpo di testa di Bertolacci in avvio, prima di sventare una mischia in area con un intervento provvidenziale sulla linea di porta. Si ripete nella ripresa con parate a cui non aveva abituato la platea romana in questo anno e mezzo, confermando le qualità che lo hanno portato ad essere l’estremo vice campione del mondo. Convinto e convincente!

Piris 6: Soffre la differenza di stazza con Marco Borriello, perdendo un paio di contrasti pericolosi. Sempre diligente tatticamente, cerca di rimanere vicino a Burdisso per fornire la copertura necessaria sugli inserimenti dei centrocampisti genoani. Da terzo a destra nella linea arretrata sembra aver trovato la collocazione ideale per le sue caratteristiche. Adattato con profitto!

Burdisso 4,5: Il peggiore in campo senza ombra di dubbio. Aggancia Borriello in area di rigore concedendo un sacrosanto penalty al grifone, prima di ripetersi pochi minuti dopo, fortunatamente senza le stesse conseguenze. Doveva essere lui a guidare il giovane esordiente ed invece deve ringraziare la buona lena dei colleghi di reparto se tutto è filato liscio. Come si sapeva dopo un infortunio del genere, il primo anno è di ripresa. Spento!

Romagnoli 7: Un esordio più bello di questo il 18enne romano e romanista non poteva immaginarselo. Chiude bene sul centro-sinistra della retroguardia capitolina, giocando sempre in anticipo e limitando al minimo la proverbiale emozione dell’Olimpico. Sigilla la prestazione con la classica ciliegina sulla torta, ovvero con il gol che sposta l’inerzia del match nel momento più delicato dello stesso. Predestinato!

Torosidis 6,5: Utile, pragmatico e tatticamente equilibrato. Il mix di esperienza e concretezza fa del greco un gregario di lusso e una pedina fondamentale. Accompagna sempre l’azione sulla destra mettendo anche qualche pallone invitante in mezzo (specie uno nella ripresa sciupato clamorosamente da Osvaldo) e controlla bene le scorribande di Vargas e Antonelli. Nel finale si sposta a sinistra con il passaggio alla difesa a 4 senza particolari affanni. Fluidificante!

De Rossi 6,5: Aveva annunciato di aver bisogno di tempo per recuperare la migliore condizione e almeno per larghi tratti palesa una brillantezza di vecchia memoria. La giocata che porta al calcio di rigore iniziale è degna del vecchio Daniele apprezzato da tutti e in grado di abbinare qualità e quantità. Per il resto della sfida si sistema da volano davanti alla difesa dando manforte alla linea arretrata, spesso in sofferenza. In rampa di (ri)lancio! 

Pjanic 5,5: Sfortunatissima la serata per il talento bosniaco partito in sordina e costretto ad abbandonare il campo per un brutto infortunio alla caviglia. Per lui si parla di forte distorsione con interessamento dei legamenti e almeno un mese di stop. Per gli attuali equilibri giallorossi una brutta mazzata. Crack!

Balzaretti 5: La costante delle sue prestazioni è la mancanza di qualità nei cross. Anche questa sera arriva due volte sul fondo e regala il pallone ai tifosi in curva. Che ci sia Zeman o Andreazzoli, con il 4-3-3 o con il 3-5-2, c’è sempre bisogno di maggiore qualità sulle corsie laterali e lui non è in grado di garantirla. La panchina è il posto giusto!

Lamela 6: Cresce con il passare dei minuti, migliorando un ruolino personale che fino all’ora di gioco non prometteva nulla di buono. Sbaglia si tanti dribbling ma è anche pronto a recuperare in fase difensiva, non lesinando impegno e caparbietà. Manca la zampata sotto porta in diverse occasioni, cincischiando un po’ troppo al momento di concludere. Può e deve fare di più! 

Totti 7,5: La partita la decide praticamente lui, mettendo lo zampino in ognuno dei 3 gol: segna il rigore del vantaggio e regala due assist per Romagnoli e Perrotta. L’aggancio a Nordahl a quota 225 è cosa fatta e ora resta solo Piola nella graduatoria dei cannonieri all time. Trascinatore!

Osvaldo 5: Sembra essersi esaurita la spinta morale che l’aveva portato a dannarsi l’anima con la Juventus dopo i fattacci di Genova. Pascola per il campo mantenendosi nel completo anonimato, strusciando in tutto 3 o 4 palloni senza incidere mai sul serio. Gli alti e bassi cominciano ad essere un po’ troppi per quello che viene considerato un top player. Letargo!

Bradley (dal 39′ per Pjanic) 5,5: Sostituire Pjanic non è facile e le sue caratteristiche da incontrista non lo aiutano. Sbaglia diversi appoggi risultando confusionario e troppo lento nell’impostazione. Nel finale si limita a controllare  gli avversari senza strafare. La regia non sarà mai il mio mestiere!

Marquinho (dal 56′ per Balzaretti) 6: Prova a spingere di più rispetto al terzino della Nazionale, offrendo maggiori soluzioni offensive alla squadra. L’impressione è che il meglio di sè lo dia in mezzo al campo, da incursore.

Perrotta (dal 80′ per Osvaldo) 7: Il voto lo merita oltre che per il gol che chiude la partita, anche e soprattutto per la serietà che lo contraddistingue. Già a Bergamo si era visto un giocatore  in buona condizione e pronto a subentrare con costrutto dalla panchina. Rnverdisce i vecchi schemi spallettiani mettendo dentro un cross del capitano con il classico anticipo sul primo palo. Super Simo!

 

All. Andreazzoli 6,5: Come diceva Liedholm (parafrasando Napoleone): “Meglio un giocatore (Generale) fortunato che bravo”. Gli astri sono dalla sua parte e a confermarlo arrivano tre punti tanto importanti quanto immeritati per ciò che si è visto in campo. Il 3-1 finale è di certo troppo generoso per una Roma lenta e senza idee, almeno per un’ora abbondante di gioco. La classifica comincia a sorridere ma è il momento di insistere. Motivatore!

 

Arbitro Gervasoni 5,5: Il rigore su De Rossi può anche esser giudicato generoso, mentre quello su Borriello è sacrosanto. Nell’espulsione di Kucka poteva usare più buon senso ed evitare la doppia ammonizione. Spesso esagera  in atteggiamenti che non competerebbero alla figura arbitrale. Protagonista!

 

A cura di Angelo Maria Papi

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