(F .Maccheroni) – All’Olimpico piove sole, Roma quinta, dietro una Fiorentina super anche ieri e un Milan che gioca un altro campionato, nel senso che anche col Palermo ha giocato con regole non scritte sulle tavole del calcio. Champions ancora lontana, ma Roma vicina alla squadra che Zeman teneva nascosta. Nella stessa serata la Lazio a Torino, senza catene, sbanda all’ultima curva, dopo aver provato a resistere in 10 alla sciagurata espulsione di Ciani. Jonathas trova il guizzo quando il pareggio sembrava cosa fatta. Invece è fatta la frittata: 47 punti, gli stessi della nuova Roma targata «normalità». Del resto all’inizio della stagione veniva posta accanto alle sfidanti della Juventus. E ci sta. Perché ancora una volta ha mostrato di avere l’asse della grande squadra: un centrale straordinario (Marquinhos), un centrocampo con De Rossi (e Pjanic che rientrerà a breve) e Totti-Lamela davanti. ProprioTotti (basta dire che è incredibile) e Lamela hanno annunciato la primavera romanista.Andreazzoli ha rinunciato a Osvaldo che pure andrà in azzurro con De Rossi e rilanciato Tachtisidis. Proprio dal pupillo di Zeman è arrivato il segnale più importante:senza il «maestro» sembra un altro anche lui. Incredibile