(F. Maccheroni) – Dice e ripete «se». Anzi, come nella vecchia canzone di Mina, Prandelli sottolinea «se». Mentre il governo spalanca gli occhi davanti alla Terza Repubblica, troviamo un vecchio democristiano in nazionale. E così, «se» Totti «sarà»(futuro, quindi restiamo nell’ipotesi) così anche l’anno prossimo, il ct lo terrà in considerazione per i Mondiali.Non azzarda neppure l’ipotesi più pericolosa: «se» oggi ci fossero i Mondiali giocherebbe. Perché in questo caso qualcuno potrebbe chiedergli: al posto di chi? E allora dice per non dire. Sostiene la banalità, cioè che questo Totti è fra i migliori del campionato, ma trova l’escamotage per non convocarlo oggi che «è» da nazionale. L’anno prossimo? Il ct confida nella complicità delle stagioni. Prandelli fa bene a portare avanti il suo progetto, che non comprende i vecchi eroi. Dica che Totti non serve: ne ha il diritto, ne abbia anche la faccia.