È ancora allarme stadi, in Brasile: il Paese che ospiterà i Mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016 stavolta deve fare i conti con la chiusura a tempo indeterminato del ‘Joao Havelangè (conosciuto anche come ‘Engenhaò) di Rio de Janeiro, considerato l’impianto principale per i prossimi Giochi e dove si sarebbe dovuta allenare l’Italia di Prandelli alla prossima Confederations Cup. L’impianto dell’Havelange era stato messo a disposizione dell’Italia dalla Fifa, per l’allenamento della vigilia di Messico-Italia, partita dell’esordio azzurro in Confederations, in programma il 16 giugno: la federcalcio italiana aveva ottenuto di estendere il periodo d’uso a tutta la preparazione, prevista dal 10 giugno. Ora è in contatto con Fifa e autorità brasiliane per seguire la situazione, confidando che le esigenze dei club di Rio offrono la spinta a risolvere i problemi. Sono però intanto risultati più gravi del previsto i problemi strutturali individuati nella copertura: gli ingegneri del Comune carioca hanno reso noto che le travi di sostegno hanno subito uno spostamento del 50% superiore a quello immaginato nel progetto iniziale. Le autorità locali hanno così deciso di bloccarne l’uso per precauzione. Il sindaco, Eduardo Paes, ha confermato che i danni maggiori riguardano il tetto, dove sono già visibili segni di usura e ruggine: in caso di vento particolarmente forte – è stato spiegato – non è da scartare il rischio di crollo. L’imprevisto ha lasciato praticamente senza campo di gioco ufficiale tutte e quattro le squadre di Rio: Flamengo, Vasco da Gama, Botafogo e Fluminense, attualmente impegnate nel campionato regionale. Con il Maracanà ancora sotto riforma – proprio in vista della Coppa del mondo – per la prima volta nella storia la finale del torneo sarà così realizzata fuori dalla capitale, nello stadio di Volta Redonda, nell’entroterra dello Stato di Rio. L’Engenhao, che ha una capienza di 47 mila persone, non ospiterà gare della Confederations Cup, in programma in Brasile dal 15 al 30 giugno prossimi. Resta ora da chiarire se potrà tornare a funzionare, garantendo tutti i requisiti di sicurezza, in tempo per le Olimpiadi del 2016.
Fonte: Ansa