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NAZIONALE Zoff: “Totti è un intramontabile, io lo convocherei sempre”

Dino Zoff

Un ‘intramontabile’ che farebbe la gioia di qualsiasi allenatore, come il Giggs di oggi o Bobby Charlton del calcio di un’altra epoca: Francesco Totti a 36 anni e mezzo stupisce ancora, il ct Cesare Prandelli apre all’idea di una chiamata last minute per i Mondiali.

Dino Zoff, simbolo della longevità in azzurro e primo tecnico della nazionale a valorizzare il 10 giallorosso, spiega il segreto:

‘‘I Mondiali? Con l’enorme classe che ha Francesco Totti può giocare ovunque – dice all’ansa l’ex capitano dell’Italia Mundial, classe ’42 – Il mio ruolo e il suo sono diversi ma Francesco con le qualità che si ritrova e se riesce a mantenere questa forma nulla è precluso”. La classe e la qualità uno se le ritrova nel dna, aggiunge Zoff, ‘‘ma poi contano anche anche cose. Fatto il calcolo dei nostri ruoli, profondamente diversi, per giocare a quei livelli bisogna avere un fisico adatto, fare una vita da atleti, non avere avuto problemi o traumi. Insomma – dice Zoff che Totti lo ha anche allenato ai tempi dell’Europeo del 2000 – serve il conforto di tante cose, anche quello della famiglia e di Nostro Signore…”.

“Se io lo convocherei? Ora come ora assolutamente si, bisognerà vedere come starà fra un anno. Certamente se i Mondiali ci fossero adesso Totti potrebbe far parte dei 23”. Fatica e condizione atletica non fanno certo difetto al n.10 giallorosso, continua Zoff, ”anche se ai miei tempi di fatica ce ne era forse anche di più perchè il campo era più lungo per via del fuorigioco che oggi ha ‘accorciato’ di fatto i metri del campo, limitando lo spazio”. Insomma, da centravanti o dietro le punte un posto – per ora in ‘naftalina’ – per Francesco Totti ci sarà sempre, assicura Zoff che ricorda il biennio in cui ha guidato la Nazionale in cui giocava il poco più che ventenne Francesco Totti: ”lui allora giocava dappertutto – ricorda l’ex ct – Io lo riprendevo sempre perchè intuivo che aveva delle enormi qualità e faceva a volte meno rispetto alla classe che si ritrovava e in campo internazionale avrebbe potuto essere più incisivo”.

Fonte: ansa

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