(L.Serafini) Merito la conferma”. Dopo aver riportato a Trigoria sorrisi e risultati (9 punti nelle ultime 4 gare), Andreazzoli non ha dubbi: “Se mi chiedessero un consiglio, consiglierei me stesso per il prossimo anno”. La possibilità di non tornare nelle retrovie dipende dai risultati (“Solo quelli ti danno certezze”) e passa per Udine, dove il tecnico giallorosso spera di trovare un Osvaldo motivato: “Non dico se giocherà, ma si è allenato bene”. Malgrado l’evidente malumore al momento della sostituzione contro il Genoa, non è stato preso nessun provvedimento contro l’italo-argentino.
LA CONFERMA – Condannato a vedere ogni giorno la propria panchina accostata a un diverso allenatore. Non sembra però essere un problema per Andreazzoli, che dal giorno della “promozione” a tecnico della Roma, non ha smesso di credere nella possibilità di essere confermato. “Godo a fare questo lavoro”, aveva detto qualche giorno fa, ma ora con i risultati a supporto è lecito anche osare, mandando un messaggio chiaro alla società: “merito la conferma”. Non solo per i recenti risultati: “Credo di essere stato bravo nel creare sinergie sia all’interno di spogliatoio e società, sia all’esterno”. La strada verso un nuovo anno da allenatore della Roma passa per due risultati: la qualificazione in Europa e la vittoria della Coppa Italia. Qualora non arrivassero, il tecnico di Massa Carrara in conferenza si dice disposto a fare nuovamente un passo indietro. “Credo molto in me stesso, ma ciò non toglie che sono un dipendente della Roma e svolgerò il compito che mi è stato affidato, trovandomi bene nel mio ambito lavorativo”.
SITUAZIONE OSVALDO – Andreazzoli è pronto ad affidare nuovamente le sue fortune ai piedi di Osvaldo. “Non dico se giocherà”, ma dopo averlo considerato un titolare inamovibile, è difficile credere il contrario. Il momento dell’attaccante non è dei migliori: il periodo dicembre-marzo si conferma, come lo scorso anno, poco redditizio. La scorsa stagione furono 89 i giorni senza gol, ora 40: Osvaldo infatti non va in rete da Bologna-Roma del 27 gennaio. “Per un attaccante – spiega il tecnico – è fastidioso non segnare per molto tempo. Può innervosirlo, ma per me non è un problema. Io chiedo comportamenti, che vanno al di là della prestazione”. Si riferisce ai comportamenti in campo, malgrado Osvaldo domenica scorsa, al momento della sostituzione e sotto i fischi dell’Olimpico, abbia mostrato a Muzzi tutto il malumore del momento. Il tecnico chiarisce: “Non c’è stato bisogno di nessuna spiegazione tra i due, né di provvidenti”.
LE SCELTE – Andreazzoli cerca a Udine la quarta vittoria malgrado le assenze in ogni ruolo: Marquinhos, Pjanic e Bradley, Destro. Il brasiliano in difesa sarà sostituito da Castan, rientrato in settimana dopo la lesione al ginocchio: “Non ci sono difficoltà nel suo eventuale utilizzo, vive un momento di euforia dopo il ritorno dall’infortunio”. Accanto a lui ci saranno Piris e Burdisso, agevolati dal lavoro sulle fasce di Torosidis, a destra, e Marquinho, a sinistra, preferito a un fischiatissimo Balzaretti: “Non giudico le critiche, ma per un professionista così ci vuole rispetto”. I due esterni completeranno un centrocampo formato da De Rossi e Perrotta, che sembra poter essere preferito a Tachtsidis, forse per evitare un centrocampo troppo macchinoso. Regia affidata quindi al centrocampista di Ostia: “Sa fare quel ruolo, ma anche il mediano. E’ – spiega il tecnico – solo un problema di condizione fisica. Ma ora sta bene, è migliorato molto”. Pochi dubbi per l’attacco: ad Osvaldo il compito di rompere il digiuno dal gol, magari imbeccato dai due trequartisti che saranno Totti e Lamela. L’argentino, preferito a Florenzi, con Andreazzoli sembra aver trovato l’ennesima identità tattica della sua carriera in giallorosso: “Sul centro-destra va meglio e adesso interpreta situazioni che prima affrontava con fatica”.