Il tecnico dell’Udinese Francesco Guidolin ha parlato alla vigilia del match contro la Roma. Queste le sue dichiarazioni:
Mister, ci risiamo. L’infermeria torna a riempirsi ma l’Udinese deve fare affidamento al collettivo. Lazzari, Pinzi, Pasquale e Rodriguez saranno out. Al di là delle defezioni, credo che l’Udinese meriti fiducia per come si comporta come squadra: “A parte i ragazzi che sono ai box per problemi fisici il gruppo sta bene, mi sembra di vedere dal punto di vista della vivacità e della gamba che gira sia per gli allenamenti che in campo che ci siamo. Pensiamo di poter fare una buona gara, indipendentemente dalle defezioni. E’ nelle nostre possibilità”.
A proposito di Roma, Andreazzoli sta facendo bene: “Ho già detto, il progetto della Roma è molto interessante. C’è un gruppo formato da giocatori esperti di grandissima qualità, Totti e De Rossi, intorno al quale c’è un numero considerevole di giovani di grande talento. Nelle ultime settimane è cambiato qualcosa, dal punto di vista della guida tecnica. La Roma era forte prima ed è forte anche adesso, il fatto di averla a 3 punti significa che anche l’Udinese ha fatto cose importanti. E’ tra le candidate per il tasso tecnico ai posti Champions, la vedo come una squadra che può crescere e migliorare ancora, è tra le favorite per entrare tra le primissime”
Voi sentite troppo la pressione? “I pensieri di ognuno sono personali, ogni intimità è diversa. Parlo di me, la pressione non è una componente che mi condiziona, sono abituato. Ho fatto quasi 4 anni a Palermo, me la potrei cavare ovunque. Non sento questo problema”
Due trequartisti e una punta. Dipende dall’avversario o si può giocare così indipentemente dall’avversario? “Dipende da tante considerazioni, anche dall’avversario. E’ un aspetto che va considerato ma se una squadra prende coscienza di poter giocare in un certo modo e i risultati sorridono cresce l’autostima, l’entusiasmo, la coesione. Molto sta lì, bisogna dividersi i compiti per bene per supportare uno schieramento più offensivo dividendo il sacrificio che bisogna fare per conquistare la palla altrimenti saresti offensivo per gli uomini ma senza palla devi essere difensivo. Regola banale ma che governa”
Il fatto di affrontare la Roma ora può essere un vantaggio per capire le dimensioni dell’Udinese? “Avversario di grande spessore, ci tocca perché il calendario dice questo. Dobbiamo affrontarla con concentrazione e determinazione, cercando di sbagliare niente perché potrebbe essere decisivo un solo errore. Vedremo man mano cosa riusciremo a fare. Abbiamo fatto il primo step fondamentale per una squadra come l’Udinese, proviamo a guardare un po’ più su senza fare calcoli ma giocando bene e propositivi. Serve una super gara domani”
Di Natale si è auto-escluso dalla classifica cannonieri, lo rimette in corsa lei? “Totò è Totò, non servo io per rimetterlo in corsa. Ogni calciatore deve pensare a qualcosa di personale per migliorare la propria tabella, lui è un bomber, non si dà per vinto. Da questo punto di vista non devo motivarlo”
Domani si affronteranno i numeri 10 più forti d’Italia, in controtendenza con l’età delle squadre: “Pensate a Giggs. Quando c’è qualità e classe, quella è la risorsa più importante nello sport. Serve quella oltre all’esperienza e alla gestione del fisico. C’è posto per entrambi, per tanto tempo ancora”
Quagliarella a Udine. A lei piacerebbe averlo qui? “Non è una domanda da pre-gara. Volete alleggerire la pressione. Sono cose di cui si discute in un altro contesto. A me il giocatore piace molto ma mi fermo lì, non saprei cosa aggiungere”
Attorno a questa Udinese si fa un’esagerata pressione. Impensabile fare il paragone con la squadra del terzo posto di Zaccheroni, così come l’Udinese degli ultimi due anni: “Ma io non vedo i miei giocatori sotto pressione. Conosciamo virtù e difetti, siamo una squadra che si rinnova e lo ha fatto anche quest’anno. Manca esperienza, abitudine a giocare nel campionato Italiano. Credo che la gente che guarda la realtà, Udine e la sua tifoseria sanno guardare con equilibrio le cose e la realtà. Se per il gioco delle parti si spinge verso alcune direzioni, fa parte del gioco. Tre anni fa c’erano pressioni, la classifica era preoccupante. Non sto parlando di 30 anni fa… Quel momento va evitato tutti gli anni, va valutato per quello che è: a 11 giornate dalla fine, abbiamo l’iscrizione alla A anche per il prossimo campionato. Il 90% delle persone che seguono l’Udinese sa esprimere dei giudizi equilibrati”
Fonte: tuttoudinese.it