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5-5-5 L’ANALISI TATTICA Quanto sei brutta Roma

5-5-5 L’Analisi tattica

Quando una squadra che si ritiene ambiziosa, proiettata verso l’Europa, riesce nella ‘straordinaria impresa’ di pareggiare con l’ultima della classe, si può parlar poco di tattica, ma ci si dovrebbe chiedere quanto questa squadra sia all’altezza del campionato che sta affrontando. Ancora una volta più di un elemento ha evidenziato le solite difficoltà, facendo sorgere dei dubbi anche sulle qualità di ‘talent scout’ di Sabatini.

Ancora una volta, nel momento in cui si attendeva il salto di qualità, la squadra ha deluso l’ambiente: fin dall’ingresso in campo si è potuto capire quanto avessero sottovalutato l’impegno i giallorossi. Subito in difficoltà contro una squadra che farebbe fatica a far bella figura anche in Serie B, in svantaggio dopo 14 minuti grazie alla rete di Caprari, la prima in Serie A dell’esterno scuola Roma.

UOMINI INADATTI. Tante le delusioni che questa squadra ha regalato, penalizzata dalla presenza di elementi completamente inadatti al nostro campionato. Su tutti spicca Ivan Piris, calciatore più adatto ad altri lidi o a ben altre categorie. Un terzino destro che non è in grado di fare una diagonale difensiva ha evidentemente sbagliato sport; in costante difficoltà nei confronti degli avversari, che non riesce mai ad anticipare, si supera quando viene sovrastato nei contrasti aerei da Caprari. Sarebbe bello sapere quali sono le qualità che hanno convinto Sabatini a strapparlo al Siviglia. Bocciato, meglio che torni in Sudamerica.

Osvaldo è la più grande delusione di questo biennio romanista. Al suo arrivo si presentò alla stampa dicendo che avrebbe dimostrato di valer di più rispetto ai 18 milioni spesi per acquistarlo: non crediamo ci sia riuscito. Anche ieri è stato più impegnato nel pettinarsi e sistemarsi la coda a ‘cipolla’ piuttosto che ad impensierire i difensori avversari. Cerca costantemente il gesto tecnico più difficile, che non sembra affatto competergli.

LE DELUSIONI. Su tutti spicca Pjanic: il bosniaco in due stagioni non ha mai trovato continuità nelle sue prestazioni. Anche ieri ha fatto fatica, contro dei centrocampisti della caratura di Cascione, contro gente più abituata alla serie cadetta che ai grandi palcoscenici internazionali. Se questo è Pjanic non dovrebbe essere un problema privarsene, considerando che ad oggi è più incisivo Bradley, anche se meno dotato tecnicamente.

Il vero Florenzi è quello di inizio stagione o quello di queste ultime giornate? Continua a correre molto, ma in modo disordinato, creando confusione anche tra gli stessi compagni. Nonostante le pessime prestazioni anche ieri avrebbe avuto modo di lasciare il segno, servito ottimamente da Totti, ma anche ieri ha sprecato, colpendo in pieno Pelizzoli.

RIPARTIRE DA… Ormai siamo diventati quasi ripetitivi, Francesco Totti continua ad essere l’unica certezza di questa squadra. Ma a settembre compirà 37 anni, tanti per sperare che potrà giocare ancora per venti stagioni (quelle utili per vedere una Roma vincente a quanto pare). Il giorno che smetterà potrebbe prematuramente sparire anche il progetto americano, che aveva anche tentato di scaricarlo con l’arrivo di Luis Enrique…

Destro entra e cambia la gara, entra con ‘lo sguardo della tigre’. Entra con la determinazione di una punta vera, e trova il goal del pareggio. Ripartire da lui come attaccante è l’imperativo in vista della prossima stagione: nonostante le poche presenze, nonostante sia partito come alternativa ad Osvaldo, nonostante sia stato sottoposto ad una operazione, con quella di ieri ha realizzato 10 reti stagionali, non poche. Meglio lui dell’argentino, sotto ogni aspetto.

Torosidis e Castan rappresentano l’usato sicuro: sono quei calciatori che in una squadra devono sempre esser presenti. Nella sfida con il Pescara non hanno brillato, ma hanno dato certezze alla squadra, cercando di tappare i mille buchi lasciati dai compagni di reparto. Inoltre il greco è arrivato ben 3 volte al tiro, con entrambi i piedi, impensierendo il portiere avversario più di tanti compagni. Lamela dovrebbe imparare da lui in quanto a determinazione: l’argentino gioca solo con un piede, ed alla fine le sue mosse diventano prevedibili anche per i modesti difensori avversari. 

A cura di Luca Fatiga

Twitter: @LucaFatiga9

 

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