Aurelio Andreazzoli sente che la Roma gli sta sfuggendo di mano. Lo avverte chiaramente nelle parole del suo direttore sportivo e più ancora nel fatto che per la seconda volta, nonostante le mille raccomandazioni della vigilia, la squadra lo ha tradito. Come a Palermo è entrata in campo molle, lenta, con un atteggiamento al limite della presunzione tanto che in tribuna ci si guardava in faccia increduli: ancora? Sì, masochisticamente ancora. Come se l’avversario di turno fosse sceso in campo solo per onore di firma, come se davanti non ci fossero giocatori orgogliosi e pronti a far vedere di non meritare la serie B. E non era arrivato ancora il gol che Caprari aveva nella testa e nelle gambe ma non nel cuore.
Andreazzoli non si nasconde: «Sono deluso, amareggiato, pensavo di aver toccato le corde giuste in settimana. Proprio per evitare atteggiamenti tipo la trasferta di Palermo. Il derby? Non ne abbiamo proprio parlato. E ne riparleremo solo quando lo avremo di fronte. E invece è successo di nuovo. Incredibile. Sbagliato ancora l’approccio, come contro i rosanero. Poi, preso lo schiaffone, la squadra si è svegliata e come al solito ci ha messo tutto, meritandosi anche la vittoria, che non è arrivata anche perché Pelizzoli è stato bravissimo, perchè noi non siamo stati abbastanza lucidi in zona gol ed anche per qualche situazione controversa sulla quale però non vorrei entrare».
Fonte: Corriere Dello Sport