(Repubblica.it – L.Serafini) – “Non sono qui per fare carriera”. Il passo indietro di Aurelio Andreazzoli si consuma a poche ore dalla partenza per Torino, prima tappa di una trasferta lunga cinque giorni, che porterà la Roma a giocarsi un posto per l’Europa League e uno per la finale di Coppa Italia, tra dubbi di formazione e scintille durante gli allenamenti.
LA RINUNCIA – Un mese e sei giorni fa, dopo tre vittorie consecutive, Aurelio Andreazzoli viveva il momento più felice della sua breve avventura alla guida della Roma, tanto da rompere qualsiasi indugio sul futuro: “Fossi la società, mi confermerei”. Dopo 14 punti in 8 gare i giorni felici sembrano già un ricordo, e in una sala stampa quasi deserta, il tecnico rinuncia alla conferma: “Sono qui per aiutare la squadra, non sono qui per fare carriera. La società mi ha chiesto di dare una mano e io lo faccio volentieri”. L’uomo che si era presentato come la cura per i mali della Roma (“Mi rendo conto benissimo di cosa fare e dove sono”), alla vigilia della delicata sfida contro il Torino è costretto all’autocritica: “Devo dire che nel tempo che abbiamo avuto a disposizione l’identità l’abbiamo trovata a tratti e siamo indietro rispetto a quello che desidererei. Sono contento lo stesso, ma non soddisfatto”. Neanche dei suoi giocatori forse, che contro il Palermo e nell’approccio al derby non sono stati impeccabili. Ma questo Andreazzoli non lo affermerà mai, non in un momento così delicato della stagione. Domani c’è il Torino di Ventura, mercoledì il ritorno della semifinale di Coppa Italia: in mezzo, tre giorni di ritiro a Novara. La richiesta è partita proprio da Andreazzoli, ben accolta dai dirigenti, che vi hanno letto la possibilità di compattare il gruppo in vista di due gare così importanti, allontanare le voci di troppo buonismo nei confronti dei giocatori e, magari, provare anche a calmare qualche animo insofferente.
LO SCREZIO – Mercoledì, durante l’allenamento, sarebbe andato in scena un battibecco tra Burdisso e Osvaldo. Un contrasto eccessivamente duro e qualche parola di troppo, nulla che non si sia già visto su un campo di calcio, ma la presenza dell’attaccante, al centro delle critiche per i suoi recenti atteggiamenti, ha innescato la polemica. Un periodo complicato per l’italo-argentino, così sintetizzato da Andreazzoli: “Osvaldo è un grande e il risultato sportivo deve essere da grande. Quando non trova il gol, come ogni attaccante, fatica a mantenere l’equilibrio. A lui è successo questo, è stato sfortunato nel fatto di essersi creato delle situazioni che poi però sono state ingigantite. Siamo entrati in un vortice che lo ha danneggiato”. Complice, per Andreazzoli, anche la distorsione dei fatti da parte dei media: “La realtà, quella vera, non è quella raccontata quotidianamente. Quella che conosciamo noi è completamente diversa da quella che emerge all’esterno, sempre in maniera difforme”. Dopo aver sottolineato le responsabilità dei giornalisti, come già aveva fatto Zeman in precedenza, Andreazzoli difende la squadra: “Sono affari nostri, del gruppo, non affari dell’esterno. Noi abbiamo la capacità per gestire tutte le situazioni, anche quella più grave che purtroppo, tra virgolette, non è mai accaduta”. Andreazzoli sembra non digerire le pagine dei giornali già proiettate al mercato estivo, “pericolose” per la serenità della squadra. “Allora – chiede ai giornalisti presenti in conferenza – uscite allo scoperto, dite chi vuole bene e chi male alla Roma. Non è la maniera, non è costruttivo, poi ci lamentiamo se la squadra ha sempre problemi, forse sono anche questi”. Un ritornello già troppe volte ascoltato in momenti difficili.
CONTRO IL TORINO – La sola assenza di De Rossi, che dovrebbe recuperare per mercoledì, consegna ad Andreazzoli un ampio ventaglio di scelte per affrontare Cerci e compagni. Il tecnico giallorosso dovrà dosare le forze dei suoi in vista dell’incontro ravvicinato con l’Inter. Intanto avverte il gruppo: “ll Torino è la squadra con la fisionomia più precisa e definita della Serie A, questo per merito dei suoi calciatori ma principalmente del suo allenatore. Noi abbiamo un’idea, la perseguiremo”. In questo senso Andreazzoli sembra pronto a confermare il 4-3-1-2 visto nel derby, con il ritorno di Balzaretti sulla fascia sinistra. Al centro della difesa, uno tra Marquinhos o Castan lascerà il posto a Burdisso, squalificato per la gara contro l’Inter. Pjanic sarà il regista di un centrocampo completato da Bradley e Perrotta. Non potrà riposare Totti, destinato a partire dall’inizio insieme a Lamela per assistere uno tra Osvaldo e Destro. Il primo sembra in vantaggio, in quanto squalificato per la gara di Coppa italia, che invece l’ex Siena sembra già destinato a giocare dall’inizio: “Mercoledì prossimo avrà più minuti, ad oggi ne ha meno di 90, ma credo che Destro sia un giocatore importante. Ama sacrificarsi, se avremo bisogno ci proverà, ma diciamo che ora non può giocare una gara intera”.
Fonte: repubblica.it