Per i bambini del Bambin Gesù c’è il nuovo reparto di neuropsichiatria infantile. C’è anche tanta gente. Anche Francesco Totti c’è per il reparto. Ci sono anche i bambini e purtroppo non sono lì per Totti: sono già in day hospital.
C’è talmente tanta ressa, con i genitori dei bambini e altre persone attirate da Totti e dall’evento, che il capitano della Roma entra dall’ingresso principale e poi deve andarsene da un’uscita secondaria. Ma questo solo dopo aver parlato con tutti i bimbi e aver distribuito gadget giallorossi.
Sembra una festa. In un certo modo lo è. Totti arriva accompagnato dal direttore del pronto soccorso Giorgio Meneschincheri e viene accolto dal magnifico rettore dell’Università Cattolica, Franco Anelli; dal direttore generale del policlinico Maurizio Guizzardi; dal direttore amministrativo dell’Università del Sacro Cuore, Marco Elefanti; e dal primario di neurologia professor Rocco Bellantone.
Non è lì per parlare di calcio, ma alla fine lo costringono. Una domanda e una risposta, nulla di più. Anzi, per essere precisi una richiesta e una mezza promessa. Uno dei giovanissimi pazienti gli dice: «Adesso dobbiamo battere la Lazio». E lui: «Certo. Ci proveremo». Ci sono momenti in cui non ci si può rifiutare di guardare negli occhi un bambino e fargli capire che il suo desiderio è in buone mani.
Fonte: Corriere Dello Sport