La trovata non certo balzana di andare alla ricerca del Totti giovane e il pensiero piuttosto ovvio di averlo rintracciato in Stevan Jovetic stanno a metà, tra quelle visioni illuminanti pure se banali che arrivano la notte prima di addormentarsi e le scelte obbligate dalle quali si tenta di ricevere il minor danno possibile.
La Roma infatti lo sogna spesso. Era già uno degli uomini timidamente indicati da Luis Enrique all’inizio dell’epoca degli americani. Con Zeman se n’è parlato appena ma se n’è parlato. Nel frattempo il prezzo del ragazzo, che oggi ha appena 23 anni, si è gonfiato come una spugna secca immersa nell’acqua, dagli otto milioni che valeva appena uscito dalla Primavera del Partizan Belgrado agli attuali quanti? Diciamo 30. In partenza la Fiorentina ne chiedeva 40, ma in tempi simili a questi è una provocazione.
.
A parte questo, l’aiuola riscaldata nel quale l’idea Jovetic è sbocciata coincide con le inquietudini personali di Pablo Daniel Osvaldo. L’italoargentino stuzzica le abilità di pastore di giocatori di cui Montella va fiero. Una volta convinto a dedicarsi alla causa, sarebbe la prima punta ideale per il varo di una brillante campagna europea, in Champions o nella coppa minore.
Osvaldo e Andrea Bertolacci, ecco l’offerta individuata da Sabatini. Più una manciata di milioni, in teoria una decina, in pratica probabilmente cinque o sei. A Firenze hanno preso nota senza neppure una smorfia di scherno. Tale è il fascino che Osvaldo ancora esercita.
.
Bertolacci, ottimo centrale di centrocampo, tre gol e quattro assist in questa stagione con il Genoa, ha scarsa voglia di tornare a Roma. Dice che giocherebbe poco. Una Fiorentina impegnata su tre fronti potrebbe garbargli. Naturalmente la Roma dovrebbe prima accordarsi con il Genoa, comproprietaria del cartellino, per il riscatto. Dato che ad Andrea sono interessate anche Milan e Juve non è una soluzione scontata.
.
Fonte: Corriere Dello Sport