Ci sarà un uomo vergine di derby lì in campo. Si chiama Leandro Castan da Silva .
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Lui che ha un’anima gentile immersa in un corpo da belva e trascinata da una determinazione implacabile. Passeggiate in montagna e tronchi d’albero nelle gambe. Era nel Corinthians, ha affrontato sei volte il Palmeiras. Ha vinto solo una volta ma i tifosi mai gli hanno rimproverato nulla. Tre cartellini gialli e una espulsione sono i documenti d’identità che può mostrare a chi gli chieda conto di quelle partite. Non è lodevole dal punto di vista di arbitri e avversari, però i fan ricordano anche questo e con una certa gratitudine.
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E’ talmente dura la contrapposizione, dura in campo e anche fuori, che le ultime vicende nelle quali il Corinthians è diventato campione del mondo e con Castan ancora in mezzo ha contribuito a spedire gli arcirivali in serie B ne è solo un episodio. Il Palmeiras, per dire, ha come mascotte e simbolo un pappagallino, che i fan del Corinthians chiamano affettuosamente “il porco”. Tanto per far capire quanto interessi loro il giudizio dei corinziani, i tifosi del Palmeiras si sono impossesati dell’epiteto e Porco è diventato il nome di uno dei principali club di sostenitori.
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Quando Castan è partito per Roma, a San Paolo hanno pianto da una parte e riso dall’altra ricordando i suoi derby. Il tecnico del Corinthians, Tite, ironicamente nato in un posto chiamato Garibaldi nel Rio Grande do Sul, lo ha salutato dicendo: «Balotelli è bravo, ma vorrei vederlo marcato mezz’ora da quell’animale di Castan» . Aspettando Balotelli, e inchiodati a suo tempo Ronaldinho e Neymar, è in arrivo sul suo binario Klose.
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Fonte: Corriere Dello Sport