Mi piace tantissimo un giocatore, si chiama Erik Lamela, è argentino, ha compiuto ventun’anni a marzo e gioca nella Roma. A me sembra vicino a essere un fuoriclasse. Ha facilità di dribbling e precisione nel tiro. Naturalmente non è mai stato uno sconosciuto, basta dire che la Roma, tra cartellino e i molti mediatori argentini, lo ha pagato quasi venti milioni.
Ma Lamela ha davvero qualcosa che non trovo negli altri giocatori della sua età. Un’eleganza e una naturalezza che lo avvicinano molto ai grandi del suo ruolo, che è quello del numero 10. La crescita rispetto a un anno fa, quando è arrivato, è stata fortissima. Finora in stagione ha segnato 14 reti.
Senza fare paragoni, ricordo che alla sua età Baggio ne aveva segnati 6, Del Piero 6, Mancini 3, Sandro Mazzola 10, Rivera 7. Di quel livello era Totti, 13 reti a 21 anni, che però fino ai 33 anni due sole volte ha poi segnato più di quanto ha segnato oggi Lamela. E’ chiaro che ogni epoca ha un tipo di calcio, ma se avrà la stessa continuità avuta fin qui, credo che Lamela diventerà un fuoriclasse probabilmente mondiale. Spero resti alla Roma, ma è un classico giocatore da Real e Manchester United (o City).
Fonte: losconcertoquotidiano.corriere.it