In questo momento, presso la sala conferenze di Trigoria, il tecnico giallorosso Aurelio Andreazzoli sta incontrando i giornalisti alla vigilia della sfida di campionato contro i rivali capitolini della Lazio. Queste le sue dichiarazioni:
Come sta vivendo la vigilia del derby?
“L’ho già vissuta tante volte, con molta partecipazione, sentimento e apprensione. Possiamo moltiplicare per due”.
La visita di Pallotta, vi siete detti quaclosa? Cosa può portare la sua presenza?
“E’ il nostro presidente, non abbiamo molto occasioni per stare insieme. Solo vederlo è un piacere. Ci ha fatto visita in un’occasione speciale, ci da ancora più soddisfazione. Speriamo di dargli la soddisfazione che merita”.
Sottotono a Palermo, come ha preparato la partita?
“A Palermo siamo stati molto sottotono. Ho mostrato e ho detto ai calciatori di ricercare e riconoscere i motivi di ciò che era successo. Credo che ne abbiano preso atto e che sappiano la strada per vincere”.
Dal punto di vista tattico, immagina una Roma capace di cambiare il modo di stare in campo durante i novanta minuti o sta cercando un modulo che sia un riferimento fisso?
“Abbiamo dimostrato di avere una linea da seguire, ma anche che la possiamo cambiare a gara in corso. Abbiamo la capacità di farlo, i nostri giocatori si adattano a questo tipo di variazioni”.
Pensa che sia solo una partita da 3 punti? Per lei c’è qualcosa che i romani possano dare in più?
“C’è un po’ di tutto. Sicuramente il derby vale 3 punti, ma è certo che vale di più e non ho dubbi. Per me vale di più, e credo che sia così anche per la squadra. Se questa valenza deve portare negatività è meglio che non ci fosse, ma questa valenza c’è. Lo è anche per i nostri avversari. Per essere degni di una sfida di questo tipo bisogna sfruttare in maniera positiva questa pressione”.
La striscia di sconfitte nel derby, è un problema in più a livello psicologico?
“Può essere, ma quello che è decisivo è guocare una partita a cui tieni molto. Potrebbe influire più l’ultima partita che abbiamo fatto. Qualcosa ci può togliere, ma spero di no. Avremmo avuto il piacere di giocare il derby con 3 punti in più e con le convinzioni importanti maturate dopo Parma, che ci sono ancora ma le abbiamo un pò stoppate”.
Pallotta le ha chiesto della partita di Palermo? Come l’ha spiegata? Gli ultimi derby in inferiorità numerica, ha studiato questo aspetto?
“No, non abbiamo parlato del Palermo. E’ una persona positiva, abbiamo parlato del futuro immediato. Sulla partita non abbiamo nominato il controllo dei nervi, ma è un fattore decisivo. Chi non riuscirà ad avere questo controllo avrà uno svantaggio certo”.
Come vive personalmente il derby? Crede che sia un derby per guadagnarsene un altro?
“Prima sono stato modesto. Lo vivo con raziocinio, ho fatto tutto quello che avevo in animo di fare, eccetto per qualche dettaglio. Lo vivo con tensione e partecipazione, con la gioia di partecipare in prima persona. Non è un privilegio di molti, io me lo voglio godere fino in fondo”.
Ha senso giocare con la difesa a tre contro la Lazio, che ha tanti centrocampisti e una sola punta?
“Potrebbe avere senso, come potrebbe non averne. La tua domanda è lecita”.
La Lazio, perchè secondo lei ha avuto un cammino più sereno della Roma? Perchè questa differenza, a parità di valori tecnici?
“Non lo so da cosa dipende. E’ innegabile, la Lazio ha dimostrato di essere una squadra importante. Stare su tre competizioni non è semplice, ed essere sempre competitiva pur avendo qualche difficoltà che hanno sempre limitato con una delle due Coppe, rimettendosi nella condizione che ha. E’ una squadra che stimo per il carattere, la partecipazione e le individualità, e anche per il lavoro dell’allenatore. E’ una squadra che mi piace. E una squadra da battere”.
De Rossi, è preoccupato per come vivrà il derby?
“Credo che si controllerà, non ha avuto l’annata più felice della sua carriera, ha la possibilità di riprendersi tutto e di confermare quello che dice il suo allenatore: che è in netta ripresa”.
Ci assicura che la Roma non sbaglierà la gara?
“Non te lo assicuro, non prendo in giro nessuno. L’approccio è ottimale, nessuno la snobberà. Ma come faccio a dirti che tipo di gara sarà? Non si sa che risvolti possono prendere queste partite”.
La Roma veniva da un buon periodo, prima di Palermo. Perchè la Roma “stecca” sempre al momento di fare il salto di qualità? Chi i più forti tra Roma e Lazio?
“Non vedo una squadra più forte. Penso alla mia, e le cose viste fare mi danno un ottimismo incredibile. Anche la Lazio ha fatto cose importanti. Come mai “stecchiamo” ogni tanto? Ce lo domandiamo da sempre. E’ una situazione conosciuta. Non capita solo alla Roma. E, effettivamente, prima di Palermo la striscia positiva faceva ben sperare. Non so cosa sia successo, avevamo preparato la partita con dovizia di particolari. Ma è venuta fuori quella partita lì. Non voglio indicare i motivi, sembrerebbero scuse. Ad esempio, nei primi minuti non riuscivamo a rompere il fiato. Non vorrei accampare scusanti, ma abbiamo analizzato anche questi aspetti”.
Lei prima ha detto di aver parlato del futuro immediato con Pallotta. Anche del futuro prossimo? Lei ritiene che la Roma abbia un solo risultato?
“E’ quello per il quale lavoriamo. Un pareggio? Dipende come arriva, se l’avversario è bravo quanto te è difficile batterlo. Ma è necessario fare di più di quello che facciamo di solito. Sfruttando il nostro pubblico. Ci saranno 55.000 persone, gran parte con i nostri colori. Avremo il dovere di ripagare le aspettative di quelli che accorreranno a darci una mano. Il mio futuro? Fare bene il mio lavoro, tirando fuori il meglio”.
L’ultima spiaggia per l’Europa?
“Le partite diminuiscono di qui alla fine, tutte le occasioni perse non si possono recuperare. Prima di entrare ho visto il Milan che sta vincendo a Firenze… Se le vinciamo tutte, possiamo farcela. Se non ne vinci molte, le possibilità diminuiscono”.
Che tipo di convinzioni sono venute meno con la sconfitta di Palermo? Sulla classifica o sul lavoro che sta facendo sulla squadra? Le pressioni del derby
“Sono dovute alla classifica, certamente. Dopo la partita di Parma ho detto di aver visto una squadra in grado di costruire qualcosa di importante. A Palermo abbiamo fatto un passo indietro, noi abbiamo necessità di fare due passi avanti alla volta. Se avessimo avuto un andamento più fluido dall’inizio del campionato… Ci meritiamo questo carico e dobbiamo sopportarlo”.
Affrontare una squadra duttile può essere un problema? Perchè il saluto ai tifosi è stato fatto solo da una delegazione e non da tutta la squadra?
“Per me è sempre un problema, dà imprevedibilità e questo va annoverato tra i principi del possesso. Rigaurdo a ieri, non è stata una delegazione. Mi sono attardato a lavorare in campo, la gente che era stata fatta entrare ha partecipato. Poi siamo rimasti una decina in campo e siamo andati a salutare i tifosi, non c’era alcuna delegazione”.
Destro, come sta?
“Sta migliorando, oggi posso dire che lo possiamo utilizzare. Anche se part-time”.
Pjanic può giocare più avanzato, con De Rossi e Bradley in copertura, ma gli scorsi mesi ci sono state polemiche sulla sua convivenza su Totti…
“E’ come dire che non c’è convivenza tra più fenomeni, magari ne avessi di più. Se gioca più avanti? Non confermo”.
Ha fatto tanti derby con tanti allenatori, questo è il primo da allenatore. Cosa significa per lei?
“Significa che, mentre prima partecipavo con molta apprensione, ora non c’è solo l’aspettativa del tifoso della Roma e del professionista. Ora sono nella condizione di caricarmi di tutte le responsabilità di contorno. E sono molte. Quella che mi pesa particolarmente è la simpatia che mi viene dimostrata e le aspettative che la gente ha nei miei confronti. Sono tanti, quelli la fuori, e hanno una passione incredibile. non è un peso insopportabile, mi motiva e mi da carica. Mi devo assumere un po’ di responsabilità nei confronti di tutti, e questo mi pesa un po’”.
Un ulteriore vantaggio, la Lazio giovedì rigiochera in Coppa dopo aver perso in maniera pesante.
“Questo bisognerebbe chiederlo all’allenatore della Lazio. Chiaro, è un impegno importante, ma aspettiamo la fine della partita e possiamo fare questa valutazione in maniera più oggettiva”.
Cosa ne pensa di Petkovic?
“Non l’ho mai incontrato, ma ci siamo incrociati in una diretta televisiva e gli ho fatto i complimenti, per come si pone e per le cose che dice. Il lavoro dell’allenatore non può essere non giudicato in maniera positiva”.
Derby più di carattere o più di classe?
“Penso di tutte e due”.
La Redazione di GazzettaGialloRossa.it
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