Tommasi:
«Il terzo extracomunitario? I numeri parlano chiaro, di sicuro non è questo che servirebbe per rilanciare i nostri vivai». Damiano Tommasi, presidente dell’Aic, è scettico sulla proposta della Lega A di portare da due a tre il numero degli extracomunitari tesserabili dai club del massimo campionato.
«Intanto dobbiamo capire la motivazione e se ci sono norme da rispettare che non riguardino solo l’aspetto sportivo. C’è la legge Bossi-Fini che contingenta l’ingresso dei professionisti sportivi e quindi sarà anche il Coni a determinare le quote», aggiunge il n.1 dell’Assocalciatori al suo arrivo nella sede della Figc per il consiglio federale. Tommasi definisce poi «più interessante» l’ipotesi delle seconde squadre in LegaPro.
«Ci sono stati problemi su un progetto che ha invece bisogno di una larga condivisione da parte di tutte le componenti, Lega Pro e Lega Dilettanti comprese, per capire dove eventualmente dovrebbero giocare questi ragazzi», sottolinea il presidente dell’Assocalciatori. «Secondo noi l’aspetto formativo delle seconde squadre non è da sottovalutare visto come funziona all’estero e nei paesi che stanno raccogliendo buoni frutti nella formazione dei giovani, credo che sia quantomeno giusto analizzarlo». I due argomenti saranno affrontati nel corso del consiglio federale odierno, anche se non si arriverà già oggi a una decisione nel merito.
Fonte: Adnkronos
Beretta:
«Oggi porremo in maniera ufficiale al consiglio federale la questione delle seconde squadre con le varie opzioni: presenza nei campionati minori (LegaPro, ndr) e superamento delle multiproprietà, una cosa su cui si sta lavorando». Maurizio Beretta, presidente della Lega A, conferma che nella riunione odierna del Consiglio della Figc sarà posto ufficialmente il tema delle seconde squadre, mentre la proposta di estendere da due a tre il numero degli extracomunitari tesserabili verrà affrontata «in un secondo tempo».
«Si sta lavorando con ottimi risultati complessivi alla riforma delle regole per i trasferimenti e questo ha l’obiettivo di definire un quadro di nuove norme in tempo utile per il mercato di quest’estate. Anche per favorire una conclusione più rapida di questo tavolo, la questione del terzo extracomunitario verrà affrontata in un secondo tempo», spiega il n.1 della Lega A al suo arrivo in Figc.
«Certamente -aggiunge- noi pensiamo che, nei limiti delle norme vigenti e nel quadro generale, avere maggiori possibilità sia nell’interesse di tutti. Noi auspichiamo e riteniamo possibile che si arrivi a una definizione delle regole che mettano sullo stesso piano operare in Italia e sui mercati internazionali, questo potrà bilanciare e rilanciare le opportunità per valorizzare i talenti italiani. Cerchiamo di andare progressivamente verso regole più funzionali ad un buon equilibrio del mercato, quando poi affronteremo la questione del numero degli extracomunitari riteniamo che si debba lavorare su tavoli differenti con l’obiettivo di armonizzare le norme a livello europeo».
Un altro tema di cruciale importanza per i club riguarda la questione stadi. «Non è corretto parlare di crisi economica dei club, noi abbiamo un gap rispetto agli altri sistemi che è dato dalla situazione diversa degli stadi», fa notare Beretta.
«Credo -continua- che questo sia l’unico vero tema sul quale focalizzarsi, c’è un gap sempre più evidente di risorse economiche ed è dato dal fatto che in tutti gli altri sistemi con cui ci confrontiamo esistono stadi di proprietà gestiti dalle società che rappresentano una parte molto significativa degli introiti».
«In Italia -sottolinea- senza una vera ragione non è così. Nella scorsa legislatura siamo stati ad un passo dall’avere una norma sugli stadi, spero che al più presto questo cammino possa ripartire e che possa portare all’approvazione».
Fonte: Adnkronos