(G. Piacentini) – Prima c’era il modello Barcellona e per questo è stato preso Luis Enrique. Oggi a Trigoria (e non solo) va di moda il modello Borussia. Una stella polare per l’attuale proprietà romanista, che sogna di ripercorrerne il cammino, come ammette Aurelio Andreazzoli alla vigilia della gara contro il Siena. «L’indirizzo della società — sono le parole del tecnico giallorosso — è quello di costruire un modello di quel tipo, prendendo giocatori interessanti e puntando sul settore giovanile».
Semplice a dirsi, un po’ meno a farsi: «Il nemico è sempre il tempo, che non ci dà la possibilità di farlo, anche se alcuni passi avanti sono già stati compiuti. È chiaro che tutto è migliorabile, anche la rosa: rispetto a due anni fa sono arrivati calciatori interessanti e ne arriveranno altri. Se non siamo soddisfatti ora, lo saremo in futuro. Speriamo di arrivarci il più in fretta possibile, perché anche i tifosi hanno sicuramente bisogno di soddisfazioni ».
In attesa che si cominci a parlare di modello Roma, c’è da affrontare il Siena all’Olimpico per cancellare dagli occhi dei tifosi giallorossi lo «spettacolo» offerto domenica scorsa contro il Pescara già praticamente retrocesso: «Credo che il pubblico stia dimostrando pazienza e comprensione, loro vengono allo stadio per sostenere la squadra. Poi è chiaro che dobbiamo sottoporci alle loro reazioni ». Tra quelli bersagliati dai tifosi potrebbe esserci Dani Osvaldo, anche se Andreazzoli cerca di difenderlo: «Io inviterei in nostri tifosi a sostenerlo in qualsiasi maniera: il calore e la passione non possono che fargli bene. Lui deve meritarseli, ma sono sicuro che lo farà». Tutta la squadra, però, è attesa ad una reazione d’orgoglio dopo l’ennesima occasione persa in campionato. Un difetto, quello di mancare gli appuntamenti decisivi, che sembra essere nel Dna di questa squadra: «Le componenti da migliorare sono molte. Se dipendesse solo da un fattore, allora, sarebbe un problema facile da risolvere. Pensavo di aver raggiunto una certa continuità, ma evidentemente mi sbagliavo. L’entusiasmo dello spogliatoio, però, è alto. I ragazzi si allenano con un grande spirito. Dobbiamo mantenere alte le motivazioni, perché in serie A c’è poca differenza tra una squadra di bassa e una di alta classifica».
Andreazzoli ha anche un pensiero sulla finale di Coppa Italia, ancora senza una data e un orario certi per il timore che la sfida contro la Lazio faccia esplodere ancora una volta i problemi di ordine pubblico: «È un’occasione da non perdere per dimostrare al mondo che razza di popolo è quello romano. Se non siamo capaci di sostenere un giorno memorabile per tutta la città, perdiamo davvero una grande occasione. Se poi c’è qualcuno che sta già affilando le lame non si può fare niente. In questo caso non servirebbe nemmeno giocare alle 7 di mattina».