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CORRIERE DELLA SERA Coppa Italia, Destro: a caccia di un gol che vuol dire finale

Destro

(L.Valdiserri) –  Se la stagione fosse solo la Coppa Italia, Mattia Destro potrebbe festeggiare. Tre partite e tre gol (contro Atalanta, Fiorentina e Inter): di importanza vitale quello segnato ai supplementari contro i viola, al Franchi; pesante quello che permetterà alla Roma di difendere il 2-1 sull’Inter, domani sera a San Siro, sognando la finale contro la Lazio. In campionato, complice l’infortunio al ginocchio sinistro (menisco esterno) capitato proprio contro l’Inter nella semifinale di andata (il 23 gennaio), non è andata altrettanto bene: 4 gol in 17 presenze (9 da titolare). Mattia ha giocato nella Primavera dell’Inter ma, come è successo anche a Mario Balotelli, non gli è stata data fiducia. Era chiuso dall’attacco del «triplete» e fu ceduto al Genoa per arrivare a Ranocchia.

Domani sera l’Inter avrà come unico attaccante di ruolo Tommaso Rocchi, ex Lazio, 35 anni, un gol in stagione. Destro ha giocato in tutte e tre le sfide tra Roma e Inter di questa stagione: 69’, da esterno destro d’attacco nel 4-3-3 di Zeman, nella vittoria per 3-1 a San Siro, alla seconda di campionato; 10’ nel pareggio 1-1 all’Olimpico; 90’, con il gol del temporaneo 2-0, nella semifinale di andata di Coppa Italia. La partita contro i nerazzurri, per lui, non è normale. «È una gara che non vorrei mai perdermi»ha detto agli amici in questi giorni. Sotto la gestione Andreazzoli ha disputato solo 38’, nel derby pareggiato 1-1 contro la Lazio. Di sicuro non ha portato sfortuna, visto che la Roma era sotto 0-1 e con lui in campo ha pareggiato. A Torino, domenica scorsa, l’allenatore l’ha tenuto in panchina per non rischiarlo (titolare Osvaldo, squalificato per domani sera) ma voleva dargli qualche minuto. I crampi nel secondo tempo a Perrotta, però, hanno costretto Andreazzoli a usare Marquinho per la terza sostituzione.

Ma domani può e deve essere la sera dell’uomo di Coppa. Sul fronte mercato è circolata la notizia dell’offerta di un triennale a Massimiliano Allegri perché sieda, dalla prossima stagione, sulla panchina della Roma. È vero che Allegri interessa ai giallorossi e che il suo nome è molto più gradito alla piazza rispetto a Pioli o Donadoni. Ma è ancora più vero che il tecnico livornese è legato al Milan fino a giugno 2014 e un’offerta ufficiale non può essere fatta a un tesserato da altra società. Sarà Allegri, in caso, a doversi liberare dal vincolo prima di poter trattare con la Roma. La voce può fargli comodo, visto che il suo obiettivo è farsi prolungare fino al 2016 il contratto da Galliani. Semmai è il vicepresidente vicario a non aver fretta di allungare il contratto a chi è già vincolato. Una partita a poker dove la Roma deve stare attenta a non fare la parte del «pollo».

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