(G. Piacentini) – Una nuova rivoluzione tattica, l’ennesima da quando si è seduto sulla panchina della Roma. Contro il Siena—presenti sugli spalti almeno 40mila spettatori, di nuovo esaurito il settore dedicato alle famiglie —Andreazzoli ripartirà dal 4-2-3-1, il modulo che ha fatto grande la Roma di Luciano Spalletti. Dopo aver sperimentato molte soluzioni, dalla difesa a 3 al 4-3-3 zemaniano, il tecnico sembra orientato a cambiare di nuovo, anche per valorizzare le caratteristiche di alcuni calciatori, Pjanic e De Rossi su tutti.Senza Destro (squalificato), Marquinhos e Marquinho infortunati, ieri Andreazzoli ha rischiato di perdere anche Osvaldo per una botta ricevuta in allenamento da Bradley: si tratta però di una semplice contusione alla gamba destra e già oggi dovrebbe allenarsi regolarmente con il gruppo.
Più complicata la presenza del greco Tachtsidis per una distorsione alla caviglia sinistra. In difesa tornerà Burdisso in coppia con Castan, mentre sugli esterni spazio a Balzaretti e a uno tra Torosidis e Piris. Con Pjanic e De Rossi in cabina di regia, il dubbio più grande riguarda la posizione di Francesco Totti. Con il capitano «finto nueve», alle sue spalle giocherebbero Lamela, Florenzi (ieri non si è allenato per un problema gastrointestinale) e Perrotta. Se invece il centravanti dovesse essere Osvaldo, Totti scalerebbe sulla sinistra con Florenzi e Perrotta a giocarsi il posto di incursore centrale.
Fuori dal campo tiene sempre banco la questione-allenatore. E se la dirigenza giallorossa sta lavorando sotto traccia al nome del prossimo tecnico, la piazza romanista attraverso le radio e i social network ha eletto i suoi candidati, cioè Massimiliano Allegri e Walter Mazzarri. «Sono lusingato ma io della Roma non so proprio niente, però so parlare bene il dialetto romano…», la risposta del tecnico del Napoli a chi gli chiedeva del suo futuro. In molti, nella capitale, l’hanno interpretata come un’apertura nei confronti della Roma.