(G. Piacentini) – Una delle intuizioni più brillanti di Luciano Spalletti, quando sedeva sulla panchina della Roma, fu senza dubbio l’invenzione di Francesco Totti centravanti. Una mossa che ha cambiato la storia del capitano, che da quel momento ha cominciato a segnare a ripetizione battendo record su record, ma non solo. La seconda carriera a cambiare, infatti, è stata quella di Simone Perrotta, che ha reinventato l’idea del trequartista, ruolo fino a quel momento riservato solo a calciatori dai piedi buoni e con poca corsa. Non c’è quindi da stupirsi se una delle prime mosse di Aurelio Andreazzoli, braccio destro (e a volte pure il sinistro) di Spalletti, una volta diventato titolare della panchina giallorossa sia stata quella di rispolverare proprio il vecchio pupillo. In cambio il tecnico romanista – che ieri nelle prove tattiche lo ha schierato nella formazione dei presunti titolari alle spalle di Totti e al fianco di Lamela – ha ricevuto tutta la professionalità di un campione del mondo che alla soglia dei 36 anni non ha intenzione di smetterla con il calcio giocato, ma che – nel frattempo – si è portato avanti con la carriera politica, entrando a far parte del consiglio federale della Figc.
E proprio a margine del consiglio in cui Demetrio Albertini e Carlo Tavecchio sono stati eletti vicepresidenti federali, Perrotta ha parlato del derby con la Lazio. Una gara che ormai sente come i calciatori romani della squadra, avendone disputati molti nei suoi nove anni romanisti. «Il derby – le sue parole – è una tappa fondamentale per l’Europa, anche se non credo che sia l’ultima chiamata. Dopo la gara con la Lazio ci saranno ancora sette partite da giocare». Contro i biancocelesti è stato spesso protagonista: ha segnato due gol, entrambi a Ballotta nella stagione 2007-08, ma soprattutto non si è mai tirato indietro quando il gioco contro i cugini è diventato «duro», qualità che gli è valsa la stima dei tifosi, e ci ha sempre messo la faccia, anche nei momenti più difficili della sua permanenza a Roma. Lo fa anche adesso che la squadra giallorossa attraversa un momento delicato in una stagione, la seconda consecutiva, finora fallimentare. Il rischio che la gara con la Lazio possa essere caricata di eccessivi significati è dietro l’angolo, e Simone ne è consapevole. «Sarà una partita molto difficile, anche perché ci arriviamo in un momento non facilissimo dopo la sconfitta di Palermo. Conosciamo tutte le insidie che ci potrebbero essere e ovviamente l’importanza di questa gara, per la città e per i nostri tifosi. Siamo consapevoli di quello che ci giocheremo lunedì sera».
In tribuna ci sarà James Pallotta, che in agenda ha un appuntamento con Francesco Totti per il rinnovo del contratto. Chissà che non sfrutti l’occasione per parlare anche Simone del suo futuro, sarebbe un bel regalo e un premio alla sua professionalità. Nel frattempo il regalo lo vogliono fare Perrotta e i suoi compagni al presidente, e non solo. «Non vogliamo fare un regalo solo a lui, ma anche a noi stessi e a tutta la città, perché ci meritiamo una soddisfazione del genere