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CORRIERE DELLA SERA Riecco Osvaldo. Poi Lamela piega il Toro

Osvaldo

(L. Valdiserri) – La gara che si doveva giocare più per forza che per voglia— aspettando la semifinale di ritorno di Coppa Italia — dà alla Roma un altro piccolo vantaggio sull’Inter. A San Siro, dopodomani, partirà con un gol da difendere dopo il 2-1 dell’andata. Ieri c’è stato il sorpasso in classifica. Un euro- paracadute nel caso in cui, in Coppa Italia, dovesse finire male. La speranza dei romanisti, però, è ottenere tutto. Come ha detto Totti«Ora è il momento di pensare esclusivamente all’Inter. Sappiamo bene cosa ci giocheremo a San Siro: dentro o fuori, con la finale come posta. Servirà una grande Roma». Ieri era difficile chiedere di più: tre punti; il ritorno di Osvaldo al gol dopo mille polemiche (non segnava dal 27 gennaio, Bologna-Roma 3-3); un po’ di riposo per Totti, Destro, Marquinhos e Florenzi, che torneranno utili a San Siro, come De Rossi; il gol numero 14 di Erik Lamela in una stagione che lo ha messo nel mirino del Manchester City; una prestazione confortante dal punto di vista tattico.

La Roma è partita con un 4-1-4-1 che si trasformava in 4-3-3 in possesso di palla, è passata al 4-2-4 dell’avversario con l’ingresso di Totti per Pjanic (infortunato alla caviglia sinistra e in forte dubbio per mercoledì) e ha finito con un caos organizzato quando è rimasta in dieci per l’espulsione di Balzaretti. Non è stata una partita bella, ma intensa. Ventura dovrebbe far vedere a lungo il filmato del gol di Osvaldo alla sua squadra. Balzaretti ha avuto libertà di crossare in area e Ogbonna si è fatto scavalcare dalla parabola, perdendosi Osvaldo: colpo di testa e gol.

Per sua fortuna, il Torino ha 36 punti: prendere certi gol, per chi deve salvarsi, è un peccato mortale. I granata hanno trovato il pareggio con Bianchi, che ha approfittato di un rimpallo in area tra lui e Burdisso. Cerci, il migliore in campo, ha imperversato sulla fascia destra, colpito un palo e una traversa, fatto espellere Balzaretti e giocato una gran partita contro la sua vecchia squadra. Nella ripresa, in due minuti, si è decisa la gara: Stekelenburg ha deviato sulla traversa una punizione di Cerci destinata al gol e, 120 secondi dopo, Lamelaha pennellato il suo capolavoro. E avere due strade per andare in Europa, anziché una sola, è un vantaggio lapalissiano. Come sempre, purtroppo, c’è anche un bollettino di guerra: 11 ultrà denunciati, due accoltellati (pare per una faida interna alla curva del Toro, ma i tifosi granata hanno accusato i romanisti), 19 daspo per tifosi della Roma saliti bellicosi e senza biglietto sul treno.

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