Deve essere stato il Siena.
Il ricordo del Palio. Ieri all’Olimpico è sembrato ci fossero le contrade: quella pro Osvaldo e quella contro.
Fischi. All’annuncio delle formazioni, dopo i gol.
Il rapporto con la curva è stato altalenante: di adorazione fino a pochi mesi fa, poi lo screzio. Pochi gol, pochissimi. Da Roma-Milan (22 dicembre 2012) nemmeno uno all’Olimpico nell’anno nuovo, fino a ieri. Atteggiamento insofferente, assente al derby – da squalificato – per andare a Londra con la nuova fidanzata.
Ma Osvaldo è così. Uno che non abbassa la testa e risponde a tono, mostra le orecchie al primo dei 3 gol, poi il numero di maglia sotto la Sud. O lo si ama o lo si odia. Nello spogliatoio lo sostengono tutti.
Le voci di mercato sono sempre più insistenti, ma Pablo Daniel adesso sta qui e indossa la maglia della Roma. Pronto a segnare ancora. E se i gol dovessero continuare ad arrivare – c’è una finale di Coppa Italia contro la Lazio da giocare – quello che sembra un rapporto definitivamente compromesso magari verrà recuperato.
E si tornerà a tifare anche per lui. La contrada di Osvaldo.
Francesca Schito