Vorrei ma non posso.
E’ la Roma di sempre, quella che ti aspetti, che a ogni appuntamento per fare quel salto che potrebbe dare un nuovo colore alla stagione, fallisce clamorosamente.
Chiamatelo carattere, chiamatela personalità o cattiveria sportiva, la Roma non ce l’ha. Ed è una mancanza storica.
Successe con Eriksson in panchina e quel dannato Roma-Lecce con i salentini retrocessi, Venezia-Roma con Capello, Roma-Sampdoria con Ranieri. E’ nel Dna dei giallorossi.
E’ successo ieri con Andreazzoli. Una squadra molle ha sbagliato l’ennesimo approccio alla partita, nuovamente un primo tempo buttato alle ortiche. Con l’ultima in classifica, praticamente retrocessa. Giocatori svogliati, poco concentrati e poco convinti.
Cinque partite ancora da giocare, l’Europa da conquistare. Quella vista ieri, è una Roma ancora lontana dall’obiettivo.
Francesca Schito